Era l’8 aprile scorso quando pubblicammo la notizia che i carabinieri avevano arrestato il sindaco di Marino Fabio Silvagni, un dipendente comunale e tre imprenditori, tra cui un agente della Polstrada di Albano in malattia da un anno, ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di corruzione e peculato sulla base di indagini avviate lo scorso anno dal procuratore di Velletri Francesco Prete e condotte dai carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo.
I FATTI – Allora scrivemmo di una gestione privata del bene pubblico con tangenti e amici da sistemare grazie alla solerzia di geometri corrotti, un poliziotto della stradale e l’uomo che rifornisce dei gruppi elettrogeni la Rai e Mediaset. L’imprenditore coinvolto era appunto David Biancifiori che oggi riappare alla ribalta delle cronache per l’indagine su 44 tra dirigenti, funzionari Rai, Mediaset, La 7 e Infront, indagati questa volta dalla procura della Repubblica di Roma nell’ambito di un’inchiesta su tangenti che l’imprenditore David Biancifiori avrebbe elargito insieme con altre utilità per ottenere assegnazioni di servizi.
L’INDAGINE – Una indagine che ormai pare espandersi a macchia d’olio visto che poche ore fa erano in corso ben 60 perquisizioni affidate al Nucleo di polizia tributaria della Finanza. Le Fiamme Gialle, su delega del pm Paolo Ielo, avrebbero accertato che società dell’imprenditore David Biancifiori avrebbero ottenuto l’affidamento di lavori e servizi versando ai committenti denaro oppure offrendo loro altri benefits quali vacanze, biglietti aerei ed assunzioni. Per far fronte a questo impegno correttivo l’imprenditore avrebbe sovrafatturato i lavori eseguiti. I funzionari e i dirigenti Rai, in quanto pubblici ufficiali, sono indagati per concorso in corruzione, mentre quelli delle società Mediaset, La7 e Infront per appropriazione indebita. “D and d lighting ad truck (che sta per camion e non per trucchi)” e “di.Bi. Technology” sono le società di Biancifiori per la fornitura di gruppi elettrogeni, scenografie, impianti audio, regie mobili necessarie alla produzione televisive.
SCARFACE – Biancifiori, soprannominato nelle cronache “Scarface“, era stato già arrestato insieme al sindaco di Marino ed era finito anche in una puntata delle Iene, nella quale un suo dipendente raccontava di un funzionario che aveva accettato soldi e regali tra cui un pianoforte. Per quanto riguarda la Rai l’indagine potrebbe assumere aspetti inquietanti considerando la loro qualifica di dipendenti pubblici dei funzionari eventualmente indagati. Un fenomeno correttivo in parte presente ancora una volta nella Capitale di cui non c’era proprio bisogno.
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