Di Carlo Brigante
Dopo le dimissioni del dg, Antonio Campo Dall’Orto, siamo passati oggi a Mario Orfeo Direttore del Tg Uno. Non vi ho scritto in queste settimane, ho preferito ascoltare e leggere le tante ipotesi poi rivelatesi inesatte sulla nomina del nuovo Direttore Generale della Rai. Siamo passati da un visionario creativo della televisione con poca esperienza di gestione aziendale (la direzione di un canale tematico musicale non è paragonabile ad un’azienda così grande come la Rai), ad un bravo e rampante giornalista con poca esperienza manageriale organizzativa.
Ma che dite? Orfeo non è indicato da nessun politico! La sua nomina è frutto di una decisione del Consiglio d’Amministrazione che chiedeva un Direttore Generale, Amministratore Delegato esperto! Infatti ecco un altro bravo creativo, ma di titoli e contenuti di carta stampata e telegiornali. Nella storia della Rai non è la prima volta. Come non citare Biagio Agnes, o Agostino Saccà… ma erano altri tempi.
Si poteva divagare e ragionare sugli ascolti anche tutto il giorno, tanto al settore finanziario vi erano manager di competenza che compensavano le carenze strettamente “organizzativo-finanziarie” dei giornalisti al comando. Un paese l’Italia dove i giornalisti hanno ricoperto qualsiasi carica istituzionale, ma mai in un’azienda privata.
Non ho nulla verso i colleghi, ma la Rai di oggi, sempre più in un territorio di competitività e concorrenza, ha bisogno soprattutto di un manager, per la creatività abbiamo persone preposte a capo dei canali, e poi ricordo che l’ultimo bravo direttore finanziario, Agrusti, si è dimesso pochi giorni fa, ha abbandonato la nave prima della bufera. Vediamo come andrà avanti il tandem Orfeo – Maggioni, due giornalisti al comando. Ma non è un po’ troppo?