La Procura di Marsala ha deciso di riaprire le indagini sul caso di Denise Pipitone, grazie all’inchiesta giornalistica di Agnese Virgillito inviata di “Mattino Cinque”.
I nuovi accertamenti, erano stati chiesti dall’avvocato di parte civile Giacomo Frazzitta e da Piera Maggio, madre di Denise, la scorsa primavera grazie ad una segnalazione fatta dall’inviata Virgillito e mirano ad accertare la possibile presenza della piccola in qualche luogo o su qualche auto dopo il sequestro.
La Procura ha disposto che tutte le impronte rilevate dagli investigatori in vari luoghi e su diverse auto siano sottoposte a un esame per la ricerca del Dna.
Di seguito le parole dell’avvocato rilasciate questa mattina nel corso della diretta:
“Agnese Virgillitto, una vostra collega, ha avuto questa segnalazione da una fonte anonima e noi abbiamo fatto questa richiesta perché abbiamo verificato tra le carte che, effettivamente, potevano essere fatte queste ulteriori analisi.
La novità è che la Procura della Repubblica sta valutando tutti i frammenti d’impronta che erano stati rilevati all’epoca dei fatti in diversi luoghi che possono essere interessanti sotto il profilo investigativo. Non è stata trovata nessun impronta di manina, in realtà sono state trovate diverse dimensioni di frammenti d’impronta, polpastrelli più o meno grandi ma non è detto che siano di un minore. Per questo bisogna stare molto cauti. E’ un’indagine generalizzata ma è certo che, se dal frammento d’impronta che rilascia sudore e grasso, è possibile trarre, con le tecniche più avanzate di oggi, il dna (ricordo che non abbiamo l’impronta digitale di Denise ma abbiamo il dna) è un passaggio estremamente importante”.