E’ il turno di Rai2, la rete “ggiovanile”, quella delle serie tv, quella che punta ai consumatori che possono spendere, i 30-40enni, attenti alle nuove tendenze ma non affetti dalla sindrome del “bimbominkia” o dello “youtuber”. La rete dove puoi dire la parola “snapchat” senza dover chiamare un sociologo delle comunicazioni a tenere una lezione e dove lo “spolier” è punito come una bestemmia di Mastelloni. La rete diretta da Ilaria Dallatana ex Magnolia proverà a far convivere Michele Guardì con Pechino Express e nel frattempo continua a vivere di serie tv come una Italia 1 di stato con tutti i problemi di censura che ne conseguono. Questa estate gran polverone per il taglio netto di ogni possibile effussione gay nella serie Le regole del delitto perfetto ha fatto capire al neo-direttore che la mentalità Rai di un addetto ai tagli va in automatico e che la rete da lei gestita non è agile e snella come l’alberello che ha contribuito a piantare insieme a Giorgio Gori e a Francesca Canetta. Comunque anche su Rai2 le novità ci sono, anzi, si è partiti subito in quarta con le puntate speciali di Unici dedicate a Vasco Rossi. Si aspetta il debutto di Pechino express lunedì 12 settembre insieme ad un altro grande ritorno in Rai, quello di Teo Mammucari che con It’s only tv si scontrerà, ma solo dal 19 settembre, col Grande fratello Vip. Vedremo se le pudenda di Antonella Mosetti e della figlia Asia (famosissime e attivissime su Instagram) riusciranno a superare le uscite veraci di Tina Cipollari. Dopo questa abbondante dose di cultura generale si prova a riequilibrare con un paio di ex iene che, dismessi gli abiti scuri, adesso producono contenuti densi. Parliamo di Nemo, di Alessandro Sortino che, dopo un anno a Tv 2000 dove il suo Revolution condotto da Arianna Ciampoli è riuscito ad avvicinare ancor di più gli utenti della rete ai Santi e alle Madonne anche se in maniera non del tutto ortodossa, torna al grande pubblico con un programma che si immerge nei fatti, un viaggio all’insegna dell’esperienza. Siamo curiosi di vedere se Sortino resisterà alla sua impellente necessità di andare in video col suo faccione ammiccante alla telecamera come ci ha abituati in questi ultimi anni. Una tv sempre pregna di contenuti (perché ormai si vive di servizio pubblico e di canone elettrificato) e quindi Mai più bullismo di Pablo Trincia, un’altra ex iena che ci mette la faccia ed il cuore visto che è stato egli stesso vittima di bullismo da adolescente. Non sappiamo se ascriverlo nella colonna della tv di qualità o delle tasse da pagare c’è anche il ritorno di Michele Santoro che con la formula dello “speciale evento” catalizza l’attenzione e rischia poco qualunque cosa poi in realtà metterà in onda rimandando al prossimo anno la sua partecipazione con quelle che si annunciano “nuove forme di informazione”. Vedremo. La rete dei nuovi linguaggi, almeno per la Rai, non può farsi mancare un docu-reality ed allora eccolo qua: Giovani e ricchi farà il suo esordio martedì 13 settembre con le storie di quattro giovani che, si spera, staranno immediatamente sulle balle anche a loro stessi che si riguardano per superare lo scoglio di un titolo terrificante in termini di appeal per un programma televisivo. Nel campo dei grandi interrogativi c’è anche la riconferma di Stasera tutto è possibile un format che sembra essere stato scritto da George Orwell come note a margine di 1984 dove il pubblico si appassiona alle gesta di pseudo vip che prendono capocciate al buio o interpretano scenette su di un palco in forte pendenza.
Tra le ultime note di rilevo c’è Mika in un “one man show” dove vorremmo davvero essere smentiti sulla formula: canzone, ospite, gag comica, canzone, momento racconto, siparietto con Virginia Raffaele, ospite ed infine c’è Stracult 2.0 di Marco Giusti che il giorno che capiremo quando va in onda e a che ora potremmo anche vederlo per intero.
Manca qualcosa? Rai1, ma quella domani che di sabato si gusta meglio.
Bob