La Rai una grande famiglia di parenti, amici e sodali

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Con un articolo sul Tempo dal titolo “Clientele Rai e il (fu) piano Verdelli” l’articolista esordiva parlando di Monica Marangoni raccomandata dalla Boschi e proseguiva con un elenco di parenti, amici e amiche di questo e quell’altro che oggi occupano posti invidiabili nella tv del servizio pubblico.

Fra i motivi che hanno indotto i consiglieri di amministrazione a sfiduciare il piano Verdelli citava «l’intreccio dei rapporti tra dirigenti, direttori e redattori all’interno delle reti e delle testate giornalistiche». Una mina vagante sulla quale lo stesso Verdelli avrebbe messo il piede saltando per aria. Nepotismo diffuso quindi soprattutto a Rai Uno seguito dalla 2 e la 3. 

«Per non parlare – prosegue l’articolo – degli incroci con gli appalti e le produzioni affidate agli esterni tutti figli o parenti di qualche mamma santissima» e che mortificano le potenzialità delle disponibili risorse interne. Fra le centinaia di parenti vi sono anche mariti e mogli assunti nelle redazioni giornalistiche. Ma la vera partita si gioca sulle conduzioni delle trasmissioni che di volta in volta vengono in qualche modo concordate con i vari governi che si susseguono.

In questo non si è certo differenziato quello di Renzi, nonostante le proclamate dichiarazioni di autonomia del dg Campo dall’Orto, suo uomo di fiducia sin dalle prime Leopolde. Seguono poi i nomi delle beneficiate/i quale appunto quello di Monica Marangoni, compagna di Cristiano Ceresani stretto collaboratore di Maria Elena Boschi. Alla Marangoni fu affidata la conduzione di Top in seconda serata su Rai Uno, mentre ora se la passa alla grande con uno spazio al mattino del weekend su Rai Uno.

Preceduta nella conduzione da Ingrid Muccitelli, che sarebbe legata all’ex dg Mauro Masi. A seguire Vira Carbone, moglie di Renzo Lusetti già influente deputato del Pd sino al 2013. A giorni alternativi vanno in onda Eleonora Daniele a suo tempo sponsorizzata anche dall’ex sindaco Alemanno ed Elisa Isoardi, la cui love story con Matteo Salvini deliziò le cronache rosa dei settimanali di gossip.

Al pomeriggio di Rai Uno Giancarlo Leone, per dimostrare la sua compiacente benevolenza a Renzi appena assurto alla presidenza del consiglio, si premurò di assumere come conduttrice della Vita in Diretta Cristina Parodi, moglie del sindaco di Bergamo Giorgio Gori influente sponsor del rottamatore.

Lei aveva soffiato il posto a Paola Perego, moglie di Lucio Presta star maker di celebrità televisive con la sua agenzia. Linea Verde fu affidata a Daniela Ferolla, compagna di Vincenzo Novari, patron per anni de La3, mentre a Petrolio c’è invece Francesca Santolini, madre dell’ultima figlia di Andrea Romano dirigente autorevole del PD renziano.

A Rai Due si mormora che la direttrice Dallatana intenda liberarsi di Annalisa Bruchi, moglie del fondatore di Forza Italia Mario Valducci. Inamovibili invece Caterina Balivo, moglie del finanziere Guido Brera, e Elisabetta Gregoraci moglie di Briatore. C’è anche Salvo Sottile, figlio del celebre giornalista Peppino e marito della renziana direttrice di Skytg 24 Sara Varetto.

Questi fra i nomi più noti cui potremmo aggiungere Francesca Fialdini ben vista in Vaticano e compagna del direttore del Tg Uno Mario Orfeo. Sin qui, se vogliamo, le rivelazioni per un pubblico di non addetti ai lavori, ma nepotismo e clientelismo non è detto che creino necessariamente mostri. Solo che molte di queste trasmissioni condotte dai citati e dalle citate, non registrano particolari risultati in termini di share, anzi alcune di questo non comprendono nemmeno la sospirata pubblicità.

E allora? È evidente che questo sistema, e non da oggi, è una delle caratteristiche del servizio pubblico, tanto che Berlusconi quando aveva da piazzare qualche amico o amichetta, preferiva dirottarli sulla Rai, raramente inserendoli in Mediaset. Insomma, Verdelli aveva capito l’antifona e a questo sistema, soprattutto nell’informazione, intendeva metter mano. Mal gliene incolse con un consiglio di Amministrazione più sensibile agli umori politici dei potenti che al reale sviluppo di una azienda che avrebbe potenzialità enormi.

Ora la Rai è in surplace, Matteo appare poco dopo un orgia referendaria di esposizione mediatica, e i marpioni attendono l’esito delle prossime elezioni per la futura infornata di amici parenti e sodali.

Lucignolo