Pochi sanno che la televisione italiana ha inventato due modi di fare spettacolo che tutto il mondo ci ha copiato. Era il 1980, quando la Rai dovette affrontare la concorrenza delle televisioni private e serviva una formula per combatterle.
A trovarla fu Aldo Biscardi con il suo Processo del lunedì, in cui opinionisti e pubblico potevano intervenire, scontrarsi, persino insultarsi. Nacque allora la cosiddetta televisione urlata. Un anno dopo, venne al mondo sua sorella, la televisione del dolore, quando il piccolo Alfredino Rampi cadde in un pozzo ardesiano a Vermicino e la Rai seguì le fasi del salvataggio disperato e dell’agonia del bimbo per due giorni a reti unificate.
Di lì in poi la televisione fu tutto un susseguirsi di liti e dolori in diretta. Lo sa bene Eleonora Daniele che vanta una laurea con 110 e lode in Scienze della Comunicazione e che durante i novanta minuti di Storie Italiane attinge a piene mani a questi due modelli classici della televisione, preferendo i lutti e le tragedie pubbliche e private, ma certamente non disdegnando l’urlo e la rissa tra i suoi ospiti.
Abbigliamento sobrio, trucco inesistente, sguardo dolente, toni bassi, voce suadente costellata da infinite pause studiate ad arte per trasmettere partecipazione addolorata a qualunque storia tragica proponga durante quell’ora e mezza di sofferenze di umanità varia. Un programma curato in ogni dettaglio che dovrebbe catturare l’attenzione delle casalinghe e dei pensionati che sono a casa dalle 10.00 alle 11.30.
L’impressione è che qualcosa sia cambiato e che, forse, la tragedia in televisione non piaccia più così tanto e Fialdini e Timperi ne sarebbero un’ulteriore dimostrazione, altrimenti non si capirebbe perché Storie Italiane in quella ora e mezza di dolore riesca a sperperare, cammin facendo, ben sette punti di share, trasformando il 17% con cui chiude Uno Mattina al flebile 10% che lascia in eredità alla Prova del Cuoco.
È vero che rissa e dolore hanno fatto la storia della televisione. Ma erano gli anni ’80 e oggi il pubblico, forse, ha voglia di qualcosa di diverso, fosse anche solo di un po’ di allegria e qualche sorriso in più. Chissà se sarà questa la ragione per cui, secondo i soliti bene informati, non sembra essere più Eleonora Daniele la candidata perfetta per guidare il prossimo anno La Vita in diretta. Si dice che Viale Mazzini preferirebbe un unico conduttore.
C’è chi parla di Massimo Giletti, da tempo insistentemente desideroso di un ritorno in patria, c’è chi incomincia a far circolare il nome di Rita dalla Chiesa, la “mamma” di quel Forum che tanti grattacapi sta dando in questa stagione alla Rai. Ma i giochi sono appena iniziati e l’impressione è che ne vedremo delle belle….
To be continued…
Dulcinea