Ami i cibi spazzatura? Ecco i più calorici e come smaltirli

Ecco quanto bisogna correre per bruciare ciascun alimento

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Cibi Spazzatura
Cibi Spazzatura

Quanto devi correre per bruciare i cibi spazzatura? Sei goloso e non riesci a rinunciare allo spuntino ogni volta che il tuo stomaco brontola? Invece di insalatine e e verdure a pranzo e cena, preferisci ingolfarti con grassi e fritture? Insomma, non ti interessa minimamente di cosa ingerisci e neanche troppo distrattamente mangi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma sai cosa stai veramente mangiando e cosa devi fare per smaltirlo?

CIBI SPAZZATURA

Il termine cibi spazzatura (espressione ricalcata dall’inglese junk food) è stato utilizzato per la prima volta nel 1972 da Michael F. Jacobson per indicare una tipologia di cibo considerato malsano a causa del suo bassissimo valore nutrizionale e la ricchezza di grassi o zuccheri. Riconducibili a questa tipologia di alimenti troviamo: hamburger, hot dog, patate fritte e bibite. Le malattie più comuni verso cui conduce l’uso dei cibi spazzatura sono l’obesità, il diabete, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di cancro, depressione, ecc.

Ma quante volte, dopo aver mangiato junk food, vi siete sentiti in colpa? La risposta, con tanto di illustrazioni, arriva da Fit Talerz, un sito polacco che ha pubblicato alcune immagini su Facebook per spiegare quanto bisogna correre per bruciare ciascun alimento.

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COSA FARE PER SMALTIRLI

Secondo l’Adnkronos «se un pacchetto di patatine richiede ben 10,47 km, una lattina di Coca-Cola vi costerà ‘solo’ 1,87 km, mentre per smaltire un cheeseburger dovrete correre 4,05 km. Il cibo più calorico? Sorprendentemente non è la Nutella (per la quale bisogna comunque sudare 16,47 km) ma i salatini Pretzel che per essere smaltiti richiedono 16,79 km di corsa. Il sito precisa però che i calcoli si basano sull’attività di un uomo di 30 anni, che pesa circa 70 kg, che è alto 180 cm e che riesce a correre un chilometro in sei minuti e 30 secondi».

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Per ridurre i cibi spazzatura, nel dicembre 2011 la Danimarca ha introdotto la prima tassa su questi cibi tassando quelli che hanno oltre il 2,3% di grassi saturi. Anche l’Ungheria ha messo una tassa sulle bevande non salutari che contengono oltre 20 mg di caffeina ogni 100 ml. Nell’agosto del 2012 il ministro della sanità del governo Monti Renato Balduzzi ha proposto per tre anni di tassare le bottigliette di aranciata, gassosa o altre bevande gassate e zuccherate da 33 cl.
In Svezia, Gran Bretagna e Corea del Sud è vietata la trasmissione televisiva di pubblicità di cibi spazzatura dannosi per la salute dei bambini.