Moralizze…Rai, certa politica danneggia la Tv pubblica

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Forse il vasto pubblico non lo ha notato, distratto da crisi, Imu e imminente aumento dell’Iva. Invece noi addetti ai lavori costretti a leggere molti quotidiani abbiamo intercettato una serie di articoli che mettono pesantemente sotto accusa un gruppetto di dirigenti Rai. Fortunatamente pochi, rispetto alla maggioranza di bravi lavoratori che da anni mandano avanti il Servizio Pubblico. Le accuse sono pesanti, concussione! Presunti ricatti per poter lavorare a produttori esterni. Vedremo, la giustizia farà il suo corso. Però il vero marcio non è questo (a nostro parere), ma la lotta “al palinsesto” da parte di molte conduttrici e presunte show girls.

A quanto apprendiamo uno dei ritardi nell’approvazione del palinsesto autunnale è stata (sembra) l’obiezione della presidente Annamaria Tarantola sull’opportunità di dare spazio ad un paio di “volti noti” molto chiacchierati, in questi giorni più volte citati in articoli di giornali, al centro di alcune inchieste su alcune “segnalazioni-pressioni” da parte di noti personaggi politici (per farle lavorare). La dottoressa Tarantola avrebbe preferito “sbianchettare” un po’ di nomi per salvare la “moralita’”…e la faccia della Rai TV. Ma la domanda che sorge spontanea è: se dette conduttrici hanno la necessità di essere raccomandate sempre, in maniera insistente tanto da scatenare inchieste della magistratura vuol dire che di bravura e talento ne hanno davvero poco. Chi ha mai dovuto fare pressioni violente per far lavorare Stella Pende, Milly Carlucci, Milena Gabanelli, Franca Leosini, Loretta Goggi, Delia Scala o Mina?

Il potere per il potere. Il politico si sente tale e potente se ha la sua conduttrice di turno (si usa dire “molto apprezzata”) da “imporre” in Tv. La “protetta”  a sua volta si sente potente in relazione alla sua influenza all’interno del programma. Non per la sua bravura, autorevolezza, ma in relazione ai “danni” che può causare alzando il telefono  chiamando “il Direttore”, il quale, meschino, per non avere problemi dallo “sponsor” asseconda le continue richieste. Aumenti di cachet, quella costumista o quella truccatrice, macchina con autista, autore di fiducia, ospiti e servizi filmati su un argomento piuttosto che un altro. Sembra che nella recente serata dedicata ai palinsesti televisivi  una bravissima conduttrice recentemente  promossa da un programma settimanale ad una quotidiana (pochi giorni fa al centro di cronaca e gossip) sia stata scansata da colleghi e dirigenti per imbarazzo generale. In questo caso la politica avrebbe vinto ancora, contro il duo Tarantola-Gubitosi.

Ma sembra non sia finita qui. L’avvenente, bionda, professionista della tv, non contenta del “ritorno al programma del cuore” già stia cercando di usare il suo potere (riflesso) per essere spostata (a breve) al pomeriggio scalzando addirittura la povera Paola Perego (appena arrivata alla Vita in Diretta). Mettiamo in evidenza la sconfitta con perdite dei poveri conduttori maschietti, Fabrizio Frizzi, Fabrizio Gatta, Marco Liorni, Savino Zaba, Danilo Fumiento. Tutti a casa per loro non c’è spazio, la tv è donna. Evidentemente l’articolo maschile ai politici non interessa. Lo sappiamo, ancora oggi tira più….beh per oggi chiudiamo così.

Carlo Brigante