Rai, troppi appalti e costi esagerati: la “scoperta” di Pilati

Come mai lui che ha approvato in Cda centinaia di fiction, di programmi demenziali, di palinsesti sconnessi come le strade di Roma, si è improvvisamente svegliato?

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Con lo sbucar dei funghi in questa stagione un po’ mattarella, è apparso anche Antonio Pilati consigliere di amministrazione Rai, che dopo lunghi silenzi improvvisamente si è svegliato dal letargo e ha detto una delle più inossidabili banalità della Rai: si fanno troppi appalti.

LA CLAMOROSA SCOPERTA – Fin da Ettore Bernabei era un tema discusso, e ha continuato negli anni a scuotere le menti più libere e intelligenti dell’Italia che conta. Innanzi tutto ci domandiamo come mai Antonio Pilati che ha approvato in Cda centinaia di fiction, di programmi demenziali, di palinsesti sconnessi come le strade di Roma, la nomina dei tre re dei Floppers: Leone, Teodoli, Vianello, direttori  che hanno portato al minimo storico di share e di impegno culturale le proprie reti, dopo aver acconsentito che i teleabbonati d’estate non abbiano una programmazione degna, improvvisamente si svegli, scoprendo l’acqua calda.

PRODUZIONI – E’ evidente che le fiction e i film non potranno mai essere realizzate all’interno dell’azienda, ma alcune produzioni certamente sì, basta pensare al caso più eclatante: Che tempo che fa di Fazio, coprodotta da Endemol, che è la gestrice di un format inesistente, un talk show classico, sul modello del Letterman show. Pilati dovrebbe intervenire subito su quel programma, ma su Fazio si sa, non si può. Anche il suo dirigente responsabile Loris Mazzetti che tuona spesso su un quotidiano come dovrebbe essere etica e morale la Rai, da anni produce un programma che non è un format, con una società esterna, perché non si impegna a farlo diventare un prodotto interno Rai? Ci sembra un’impresa tecnicamente assai possibile, ma come sempre la pagliuzza e la trave…Che dire poi della Prova del cuoco?

L’ESTATE STA FINENDO – Comunque l’estate sta finendo e da lunedì si riparte. Giancarlo Leone abbronzato affronterà i nodi della sua vita: riuscirà a evitare il pensionamento come hanno dovuto fare gli altri dirigenti anziani? Le scelte delle conduzioni tutte selezionate e filtrate dal suo personale bilancino, porteranno ascolti? Monica Leofreddi vincerà la sua sfida con la copia di Verdetto finale che ha solo cambiato il titolo con A torto o a ragione, ma non la formula, sempre prodotto Endemol? E dall’autunno si ripartirà con la burla dei provini? E a Linea bianca ci mettiamo Gianfranco Vissani o Veronica Maya? O tutti e due insieme? Insomma di domande si può anche sfinire, soprattutto quando non si hanno le risposte. Ma Leone non avrà mai dubbi, chiederà sempre aiuto al suo bilancino, che darà responsi sempre certi. Chi pesa di più, sale su.

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