Rai, quei cachet misteriosi (e milionari) di Benigni e Paola Perego

La mancanza di trasparenza nell'azienda resta uno dei problemi irrisolti di questi ultimi anni. Cosa c'è dietro?

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Roberto Benigni

La mancanza di trasparenza in Rai resta uno dei problemi irrisolti di questi ultimi anni. Mentre in Italia si procede con una certa energia a rendere pubblico il lavoro dei ministeri, non si è capito perché la Rai resti l’ultima isola protetta dall’immunità del segreto.

IL CASO ROBERTO BENIGNI – Nonostante le mille interrogazioni della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, la direzione generale ha continuato a nascondere molti dati che invece per legge dovrebbero essere resi pubblici, come a esempio gli stipendi dei manager, i compensi delle star ecc. ecc. In queste ore è sorta l’ennesima vicenda Benigni. Il comico toscano farà una serata su Raiuno più altri spazi in seconda serata, e si è parlato di un compenso di quattro milioni di euro. La Rai ha smentito, dicendo la cifra non è esatta, ma il bello di tutto è che nessuno comunica ufficialmente quale sia la somma reale che verrà consegnata nelle tasche di Roberto Benigni e del suo manager Lucio Presta. La domanda più stupida è: perché? Forse si vuol nascondere qualcosa? C’è qualche inghippo sotto? Non si vuole scandalizzare il popolo affamato facendo sapere in giro che Benigni è pagato dalla tv di stato come un nababbo? Onestamente non si riesce a comprendere questa reticenza, la stessa che ci fu durante la partecipazione del comico toscano a Sanremo. La Rai è servizio pubblico e quindi dovrebbe mettere su internet tutti i suoi dati, comprese ad esempio le trasferte dei manager, come si fa in altre tv pubbliche europee dove vale il senso civico! Dietro questi odiosi balletti si muove sempre il manager Lucio Presta, questo è il momento più importante dell’anno, quando piazza Benigni con una serata su Raiuno. Da lì partono anche tutti gli altri impegni della stagione. Comunque resta uno scandalo non solo la reticenza della Rai, ma anche il fatto che venga pagato così tanto un comico, pur importante e bravo (alla fine dell’opera si dirà che tutto il compenso è stato devoluto in beneficenza?).

IL CASO PAOLA PEREGO – Comunque un altro fastidio sta agitando il cuore di Giancarlo Leone direttore di Raiuno: non può più sfuggire al fatto di aver imposto la moglie di Lucio Presta a Domenica in, nonostante gli insuccessi clamorosi che la conduttrice aveva alle spalle. L’11% dell’ultima puntata la dice lunga sulla conduttrice. Addirittura il risultato dell’Auditel ci sembra clamoroso rispetto alla modestia del programma. In un’azienda normale un manager che mette sul mercato un prodotto che ha avuto un insuccesso nel tempo, dimostrato dal marketing, e dalle ricerche di qualità, viene immediatamente rimosso. Ovviamente in Rai questo non può accadere, anche perché ognuno fa quello che gli pare, perché nessuno controlla. Pensare che ci sarebbe un CDA che dovrebbe impedire che nella parte editoriale accadano dei flop annunciati. Un insuccesso si paga caro, sia in termini di pubblicità che di costi di produzione. A proposito ma quanto è il cachet ufficiale di Paola Perego? Lo sapremo mai? Comunque anche lei lo devolverà sicuramente tutto in beneficienza? Continua…

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