Rai, auguri di fine “danno” ai tre direttori di rete

Mentre la tv sonnecchia su se stessa proponendo in questi giorni repliche e programmi sintetici, noi coltiviamo molte speranze per il futuro

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Caro anno nuovo 2015,
mentre la tv sonnecchia su se stessa proponendo in questi giorni repliche e programmi sintetici, noi coltiviamo molte speranze per il futuro, e ci appelliamo a lei, quasi fosse Babbo Natale, per esaudire un solo desiderio. Che finalmente si realizzino i nostri auguri di “fine danno” ai tre direttori di rete della Rai. Ovvero che nell’arco del 2015 finalmente giunga un signore di buona volontà che cambi il vertice di Raiuno&Raidue&Raitre e terminino i “danni” perpetrati sul servizio pubblico da Leone&Teodoli&Vianello. Sappiamo che è un’impresa ardua.

RENZI – Basta vedere come il premier Renzi si sia impantanato subito appena ha toccato la Rai. Non è riuscito in nulla e le sue chiacchiere si sono volatilizzate nell’etere: niente abbonamento sulla bolletta, con riduzione sul costo, niente cambi del Cda, niente polo news, niente abbassamento degli stipendi dei supermanager, niente auto di lusso ridotte ai dirigenti. A proposito, quando vedrete sull’autostrada una macchina di cilindrata superiore ai 3000 che sfreccia veloce (un’immagine ormai rara) pensate che alla guida ci sarà con molta probabilità uno dei 300 dirigenti Rai.

LEONE – Comunque noi siamo tenaci nel credere nella Provvidenza perciò facciamo gli auguri di fine danno a Giankaleone direttore di Raiuno che ha impoverito la sua rete d’idee, ha coltivato le piantine già cresciute nel cesto delle donzelle senza innovare, ha fatto scelte dettate solo dal suo bilancino, tanto che la regola è stata: più uno va giù nell’ascolto e più lo tiro su. (Se mi serve). L’Inps lo bracca da tempo per metterlo nelle sue braccia, come pensionato d’oro. Ma ancora nessuno ci è riuscito. Chissà che questo sia l’anno giusto per veder risorgere la rete ammiraglia?

TEODOLI – Auguri di fine danno ad Angelo Teodoli, direttore di Raidue. Il manager pagato alla grande con i suoi 350 mila euro all’anno (più o meno), ha dilapidato con sufficiente indolenza il denaro pubblico portando nella sua rete insuccessi come quelli della Balivo e di Max Giusti (per citare solo i recenti), ma l’aspetto più straordinario è che non essendo lui con il suo possente staff in grado di pensare un’ideuzza originale, ha preferito raccattare dal mercato i format più copiati dal mondo. E’ il cinese più bravo della Rai. E’ perfetto solo in quello: copia e ricopia, come forse faceva anche alle scuole elementari.

VIANELLO – Auguri di fine danno ad Adriano Vianello direttore di Raitre. L’uomo che come un viticoltore ha raccolto più “fiaschi” di quanto sia mai accaduto nella storia della Rai. Tutto ciò che ha toccato ha fatto flop. Peccato perché la scelta su di lui era avvenuta dopo attente valutazioni di curriculum, confronti con manager anche internazionali. Adria-nello ha sbaragliato tutta la concorrenza perché ha una dote esclusiva: nessuno più di lui conosce le migliori pizzerie di Roma, e da buon amico napoletano il direttore Luigi Gubitosi non ha avuto difficoltà (e vergogna) per giungere a questa desolante nomina. Ci vorranno anni per rimettere a posto Raitre.
Caro 2015, portaci una ventata di novità sulla Rai, soprattutto programmi e volti diversi, vi pare possibile che l’azienda pubblica debba imitare tutto e tutti? Noi siamo speranzosi, anche perché in questa fase ci resta solo la fiducia nel futuro e nel telecomando. Per cambiare canale. Buon anno a tutti.

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