Rai, triste risultato per le radio del servizio pubblico. Trionfa Rtl

L'unica emittente con il segno positivo risulta essere Radio 24 con un +0,4 %

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Non è che la Radio stia passando un gran momento, in generale in Italia sono diminuiti i radioascoltatori, tutte le emittenti perdono in percentuale, si sono abbassati gli introiti pubblicitari, l’unica emittente con il segno positivo risulta essere Radio 24 con un +0,4 %.

IL PRIMATO DI RTL – Secondo l’ultima indagine Radiomonitor GFK Eurisko che fa riferimento all’anno 2014 la radio più sentita si conferma ancora RTL con 6 milioni e 744 mila di ascolto nel giorno medio anche se ha perso un 2% , e quello che ci rattrista di più è ritrovare la prima radio del servizio pubblico soltanto al sesto posto: Radio1 con quasi la metà degli ascoltatori ovvero 3 milioni e 900 mila con un bel -3% e subito dopo Radio2 con 2 milioni e 770 mila con un altro bel – 2%. Poi bisogna raggiungere lo sprofondo per trovare Radio3 che giace al 14° posto con 1 milione e 261mila e un – 8%. Noi dobbiamo sempre ricordarci che l’insieme della Radiofonia Rai sia come personale, investimenti, dirigenti, giornalisti e addetti tecnici supera di gran lunga qualsiasi altra emittente radiofonica  mondiale. Un record dal quale ci saremmo almeno aspettati dei risultati importanti.

DENARO PUBBLICO – Invece il dg Gubitosi che ha voluto riorganizzare a suo piacimento tutto il settore, inserendo e promuovendo molti dirigenti senza alcuna esperienza nei programmi, ha ottenuto l’effetto contrario: il comparto radiofonico della Rai sta precipitando nel buio più assoluto, anzi affogando negli abissi del silenzio. E’ possibile che un simile carrozzone sia ancora in piedi? Che una pletora di dirigenti, complici del fallimento negli ascolti, siano foraggiati dal denaro pubblico? La politica dello spendingdipiù si nasconde sempre negli avvallamenti della Rai. Basta volerla cercare. Ma evidentemente il Cda Rai, sulla via di una proroga fino a settembre, intorpidito da anni di trattative sulle nomine, non avrebbe né gli occhi per vedere lo scempio che ogni giorno viene commesso in tv, ma neanche gli orecchi per ascoltare una radio vecchia, sclerotica, costosissima. E sembrerebbe che manchi loro anche la voce per denunciare simili scempi economici. Insomma: non vedo, non sento, non parlo?

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