Patto Berlusconi/Renzi, la Todini ritorna in Rai?

Un “compromesso” che lascerebbe mano libera al premier per la nomina dell'amministratore delegato

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Non sarà un patto del Nazzareno e nemmeno quello della crostata di dalemiana memoria, ma grazie alla paziente mediazione di Fedele Confalonieri e del solito Gianni Letta l’accordo sulla Riforma della Rai con Berlusconi sarebbe già fatto. Matteo Renzi dice che ascolterà tutti, ma la riforma intende presentarla entro luglio. Lo dice anche la senatrice del Pd Anna Finocchiaro, nell’esprimere soddisfazione per il lavoro fatto in commissione e annuncia che entro luglio l’Aula di palazzo Madama si esprimerà sulla riforma. Tutto liscio come l’olio allora?

PUNTI DI VISTA – La vede diversamente Emiliano Fittipaldi che oggi pubblica sull’Espresso un lungo servizio. Ma si sa, oltre a Travaglio del fatto Quotidiano, il gruppo Repubblica/Espresso non ama gli accordi (di qualsiasi genere) con il Cavaliere che pure se deve trattare su Mediaset lo fa con Murdoch e non con De Benedetti. Fittipaldi parte da una realtà: i vertici Rai sono scaduti quindi va in onda la faida per la poltrona più ambita, quella di direttore generale oggi ancora del dott. Gubitosi che potrebbe passare alle ferrovie al posto di Elia o alle Poste al posto della Todini. Ma se la riforma non passasse entro l’estate resterebbe in piedi la legge Gasparri e il Governo dovrebbe fare i conti con le opposizioni particolarmente aggressive di Salvini e M5Stelle che della Rai vorranno la loro succulenta porzione. Certo,  con la nuova legge invece non sarà più la Commissione di Vigilanza lottizzata dai partiti a nominare il cda. Infatti il decreto prevede che 4 membri vengano eletti da Camera e Senato, due dall’azionista (proposti dal Governo e dal Mef a proporli) e uno dall’assemblea dei dipendenti della Rai. E’ a questo punto si scatena la ridda di nomi; manager apprezzati, giuristi esperti, uomini della comunicazione e quant’altro per occupare le prestigiose poltrone del cda della ‘balena bianca’ della comunicazione. Ma allora dove starebbe questo patto con Berlusconi? Il Corriere della Sera ce lo rivela indicando ai vertici del Cda l’attuale presidente delle poste Luisa Todini che aggiunge romanticamente il Corrierone, ha lasciato il suo cuore alla Rai, ma (soprattutto) è una fedele del Cavaliere dal 1994. Un compromesso che lascerebbe mano libera a Renzi per la nomina dell’amministratore delegato con pieni poteri che sempre il Corriere indica nel genovese Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3Italia, amico di Bernabè e Soru. Insomma un altro che alla Leopolda, forse fiutando il suo futuro, ha partecipato con grande entusiasmo.

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