Rai, gli onorevoli di Matteo Renzi a scuola di tv e talk show

L’ordine di scuderia è partito lunedì dal premier: «Dobbiamo capire meglio chi va bene e chi male, chi funziona e chi no»

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«A partire da domattina, una persona dell’ufficio stampa del Pd dovrà guardare i talk show a cui partecipano esponenti del partito e poi stendere un report. Dobbiamo capire meglio chi va bene e chi male, chi funziona e chi no. Perché così non si può andare avanti».

L’ORDINE – L’ordine di scuderia è partito lunedì dal premier Matteo Renzi. E infatti l’altro ieri, a cominciare dai talk show della prima mattina, un dipendente del Nazareno è stato incaricato di «schedare» i piddini presenti in tv segnalando i punti di forza della performance e quelli di debolezza, quello che va e quello che no. Renzi come Berlusconi? Si affida tutto alla comunicazione televisiva?

LA CONTROMOSSA – È la prima contromossa del premier per debellare tutti i punti di debolezza di un partito che non comunica come dovrebbe (sarà l’unico problema?). Per ora i promossi ad andare in tv sono Ernesto Carbone, Filippo Taddei, le giovani deputate Anna Ascani e Simona Malpezzi, la vicesegretaria del partito Debora Serracchiani, il milanese Emanuele Fiano. La tv è la mamma del successo in politica? Vecchia questione mai risolta, certo adesso nel Pd molti onorevoli faranno un corso di dizione, le signore onorevoli avranno un visagista di fama e uno stilista adeguato, i registi della tv seguiranno i loro beniamini per portare al successo un onorevole che poi si ricorderà di loro per finanziare un film o una fiction, insomma ne vedremo delle belle. Soprattutto ancora una volta in politica ci si affida all’incanto delle parole piuttosto che alla sostanza dei fatti.

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