Rai Uno, Il sindaco pescatore: le anticipazioni del film sull’eroe di Pollica

Ad accompagnare questa storia la musica e le parole di Raiz, Andrea Ridolfi e Vito Abbonato

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Lunedì 8 febbraio su Rai Uno verrà trasmesso il film Il sindaco pescatore con Sergio Castellitto nei panni del protagonista Angelo Vassallo. Si tratta di una storia vera, di un eroe, morto servendo il suo paese. Un film quindi di impegno civile e che segna il ritorno sui canali Rai di un grande attore come Castellitto, che regala un’interpretazione magnifica. Per realizzare il film ci sono voluti cinque anni, essendo una storia vera e con un’indagine ancora aperta.  E proprio di recente le indagini sull’omicidio di Angelo Vassallo sembrano aver avuto una svolta decisiva, e assolutamente in linea con quanto raccontato nel film.

ANTICIPAZIONI – LEGGI QUI PER STORIA E CAST DEL FILM

IL REGISTA – «“Un sindaco non deve soltanto pensare allo sviluppo del territorio, dare dei buoni depuratori, dare una buona assistenza scolastica, deve anche pensare alla salute dei cittadini. Noi amministratori siamo come missionari e lo facciamo con amore perché ci crediamo”. Angelo Vassallo aveva ben chiaro il concetto di comunità, per questo aveva scelto di dedicare tutta l’esistenza alla sua terra e al suo mare. L’ha fatto come andava fatto: con il coraggio tipico degli uomini di mare, spiriti liberi per natura». Così il regista del film Maurizio Zaccaro ricorda la figura del sindaco pescatore, ucciso nel 2010.

Zaccaro per preparare questo film si è documentato molto con il materiale originale e ha voluto girare la pellicola nei luogi veri senza ricostruzioni scenografiche. «I set sono autentici, dal peschereccio, il suo, che aveva chiamato ”Internazionale”, alla casa sulla collina dove viveva con Angelina, Antonio e Giusy e i suoi amati cani – racconta il regista -. Da lassù, come ben si può vedere nel film, Angelo poteva ammirare tutto il suo paese e soprattutto il mare sconfinato. Quell’ambiente, quella famiglia, i racconti degli amici più cari di Angelo, mi hanno infine suggerito la chiave giusta per raccontare, nonostante tutto, una storia così drammatica: la leggerezza».

L’idea quindi di base è quella di proporre Angelo Vassallo per come era, uno «senza tanti grilli per la testa se non un senso del dovere civico davvero unico, che ha fatto di quel territorio uno straordinario avamposto della legalità».

L’intenzione era quella di far tornare «Angelo Vassallo, dopo cinque anni dal suo brutale assassinio, fra la sua gente, con le sue parole, i suoi racconti di “pescatore”, le sue provocazioni di “sindaco”, i suoi sogni di uomo del sud, le sue sonore risate e perché no, anche le sue incazzature dovute all’intangibile, quanto rara onestà di cittadino e amministratore pubblico».   

Le due canzoni sono di Raiz, definite un punto di forza della pellicola. Musiche curate anche da Andrea Ridolfi e Vito Abbonato.

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