Sanremo – Il divino Gabriel Garko scende da vero divo dalle mitiche scale sanremesi, annunciato dalla musica trionfante della Metro Goldwyn Mayer… e chi gli fanno presentare? Patty Pravo! La continuità è importante, da zigomo bozzuto a zigomo alieno. Soprattutto nel frangente riappare l’uomo che tutti i cinguettii di Twitter bramano, la vera star di Rai Uno: Beppe Vessicchio – e che alla fine non si staccherà più dalla bacchetta. Patty la divina arriva vestita finalmente da signora, la mimica idealtipica, la chioma biondissima, i tratti da giaguaro. Sì insomma, l’icona gay che ormai declama, non canta più, “Ma tu chi sei che cosa vuoi e come mai mi pensi?”. I cieli sono immensi…che fantasia.
LA PAR CONDICIO DEI BONAZZI
[Ho avuto una lunga diatriba con un’amica: paghiamo il canone, abbiamo anche noi signore diritto a un po’ di bontà – rigorosamente fisica; sorvoliamo per eleganza sull’abuso dei buoni sentimenti a effetto, rf. Ezio Bosso. (Oddio Carlo e falla finita co’ ste standing ovation). Riporto testualmente quanto dice Mirta: lavoro, guadagno, pago il canone, pretendo. Quindi, sostiene debbano inquadrare più Gabriel Garko che Carlo Conti. Ora, per carità, nonostante il Direttore ritenga che io abbia “il debole”, non è che sia proprio innamorata.
Carlo Conti ha il fascino del barista della latteria sotto casa. Quello che ti tira su al mattino con una battutina neutra, che ti sta a sentire e ti da qualche dritta, senza sembrare un saputone. Poi non è che il suo sex appeal faccia perdere la testa… Ma Garko! Allora già deprecabile la scelta del nome d’arte, che a me fa pensare all’ispettore Ginko di Diabolik. Poi è troppo. Troppo alto. Con gli occhi troppo grandi. Troppo verdi. Troppi denti ma quanti ne ha. Troppo bianchi. Sul suo fisico scolpito non ho niente da dire, per carità, alzo le mani. Ehm. Ma ha delle guance che nemmeno la Ferilli.. forse è una nostalgia per le origini, quando frequentava Eva Grimaldi…].
LA SFIDA DI GABRIEL GARKO
Battutone: visto che gli hanno detto che deve leggere meglio, si unisce alla classe di ben tre alunni della scuola più piccola d’Italia, di Ceresole Reale. Un vero entertainer, niente da dire. Ma l’acme lo raggiunge nel confronto stile Jene con Frassica: come confrontare la nouvelle cuisine con le melanzane alla parmigiana – bello sì da vedere ma non sa proprio di niente. Non è antipatico, questo no, ma è proprio necessario? Per par condicio come sopra? Allora potevano scegliere Giulio Berruti, certamente più espressivo e multitasking.
[In tutto ciò, dopo aver visto anche Nicole Kidman con le labbra quasi normali ma gli zigomi sempre più appuntiti ho avuto incubi tutta la notte…].
Angela De Vito