Martedì 16 febbraio, in prima serata su Italia 1, a “Le Iene Show” è andata in onda un’inchiesta di Luigi Pelazza dal titolo “Ricevi tutta la benzina che paghi?”. Chi fa rifornimento è sicuro di ricevere esattamente la quantità di carburante che ha appena pagato? L’inviato intervista un benzinaio che racconta come, per capire se ci è stato dato esattamente il carburante che abbiamo pagato, sarebbe necessario tenere d’occhio la temperatura del carburante stesso.
IL TEST – Per capire meglio, viene realizzato un piccolo esperimento in un laboratorio chimico. Si prende un litro di gasolio che, alla temperatura di 15°C, pesa 833,9 grammi. Portando la stessa quantità di carburante a una temperatura di 25°C, cioè dieci gradi in più, il peso rimane uguale, ma aumenta di volume, di esattamente 5,8 millilitri. La macchina può percorrere più chilometri con un volume maggiore? L’inviato lo chiede alla dottoressa Daniela Maurizi (Segretario Ordine dei Chimici di Roma) che sottolinea come la parte di volume in più, procurata con il riscaldamento del gasolio, non serva a far percorrere alla macchina una distanza maggiore. Questo perché “è cambiato soltanto il volume. Le molecole che stanno all’interno, che sono quelle che danno energia al motore, sono le stesse. Si è soltanto gonfiato.”
COSTO E TEMPERATURA – Questo significa che i clienti al distributore pagano il gasolio o la benzina per il loro volume, cioè in litri, e non per il loro effettivo peso, che indicherebbe invece quanti chilometri possiamo realmente percorrere con quel carburante. Quindi, più il combustibile è caldo quando viene comprato, più volume in litri occupa e, quindi, più viene pagato.
LITRI IN PIÙ PAGATI DAI CONSUMATORI – Per legge la temperatura di riferimento della benzina o del gasolio che vengono immessi nel mercato è di 15°C. Ma le compagnie petrolifere a che temperatura portano il carburante dai gestori? Un benzinaio in Veneto, intervistato dalla Iena, mostra alcune ricevute di scarico: 27,8°C, 25°C e 31,8°C. E ancora 24,3°C, 21,9°C, 23°C e 24,7°C. Tutte temperature tutte più alte dei 15° C stabiliti dalla legge come riferimento per il pagamento delle tasse. La Iena analizza quindi un resoconto fornito dal benzinaio veneto che si riferisce al periodo gennaio-settembre. In questo esempio si evince che, nell’arco di 9 mesi, la differenza di temperatura tra i 15°C previsti dalla legge e i gradi effettivamente scaricati, produrrebbe un ammanco di 9.612 litri. Tolti i rimborsi che il gestore riesce ad avere dalla compagnia, rimarrebbe una differenza di 5.862 litri, che sarebbero i litri in più pagati dai consumatori e mai rimborsati da nessuno.
LO STATO E IL VUOTO NORMATIVO – Inoltre, secondo il documento con i dati del Ministero dello Sviluppo Economico – mostrato in seguito dall’inviato – la variazione di gradi tra il carburante scaricato alla pompa e i 15°C previsti dalla legge può produrre una differenza di litri venduti in più di centinaia di milioni di euro. E lo Stato, quando acquista il carburante, come si comporta? La Consip è la società dello Stato che si occupa degli acquisti dei beni e servizi dell’amministrazione pubblica, anche di carburante e prodotti petroliferi per riscaldamento. Il benzinaio veneto intervistato dalla “Iena” afferma come, nei capitolati d’appalto, la Consip metterebbe in maniera molto chiara come deve essere fatturato il prodotto, cioè come arrivare ai litri oggetto di fatturazione. I gestori non possono fare la stessa cosa perché, secondo lui, esisterebbe un vuoto normativo che potrebbe essere eliminato attraverso un sistema di compensazione tra i gradi a cui è stato scaricato il carburante e i 15°C di riferimento stabiliti dalla legge. A suo dire, basterebbe applicare alle cisterne e al distributore un semplice termometro che misuri la temperatura del prodotto e in automatico faccia il calcolo in modo che la benzina venga rapportata a livello di litri scaricati a 15°C. In alcuni Paesi, come la Svizzera, viene già adottato questo sistema di compensazione. Perché in Italia non viene utilizzato lo stesso meccanismo? La “Iena” prova a chiedere spiegazioni in merito al Ministro dello Sviluppo Economico e a consegnarle la documentazione. Luigi Pelazza riuscirà a consegnare le carte a una portavoce del Ministro Guidi.