Odi et amo. Da anni nutro un sentimento controverso per questa donna. Daria Bignardi è la sintesi perfetta di tutto quello che mi piace e di tutto quello che non sopporto in una giornalista.
BIOGRAFIA E OPERE DI DARIA BIGNARDI
Ve la ricordate, come prima conduttrice del Grande Fratello? Era talmente amorfa – nel senso estetico del termine – che tolta la chioma da gauchiste secchiona che portava in “A tutto volume”, si “inventarono” per lei la camicia bianca. Negli anni si è raffinata, evoluta, è diventata una potente signora dal fare sicuro, dalle importanti pretese e dal look curatissimo. Ovvero, un po’ arrogante con gli ospiti non graditi, dai budget folli per le scenografie (vedi l’Era Glaciale e i brividi che ancora corrono a RaiDue) e di Prada vestita; cosa quest’ultima, che riscuote la mia approvazione incondizionata. Insomma a me non dispiace in quanto giornalista radical chic: generalmente ne condivido il pensiero e l’estetica.
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E’ il tono da maestrina che detesto, quel birignao mieloso quando si perde in deliri saffici con le intervistate che le piacciono – indimenticabile con Ilaria D’Amico – e perfido se lancia l’invettiva con chi non le piace – altrettanto indimenticabile con Daniela Santanchè, che però l’ha fatta…nera. Ho seguito attentamente tutte le evoluzioni delle sue Invasioni Barbariche su La7, fino alla decadenza; le performance canore oltre alla birretta evidentemente non premiano.
RICOMINCIO DA RAITRE
Un profilo comunque di tutto rispetto: giornalista di lungo corso, autrice di cinque romanzi, solida esperienza in tv, col marito Luca Sofri costituisce la coppia d’immagine del radical chicchismo multimediale. Nessun pregiudizio, dunque, verso il nuovo direttore di Rai Tre: non è detto che chi ha pascolato in Viale Mazzini garantisca risultati migliori di risorse esterne; così come i suoi ultimi flop negli ascolti non pregiudicano eventuali doti manageriali. Noi ci vogliamo credere e non ci importa delle sue lampanti entrature politiche di primissimo livello; le auguriamo dunque buon lavoro e speriamo che la Maestrina stavolta ci insegni davvero qualcosa.
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Angela De Vito