Viaggia bene la fiction “Una pallottola nel cuore 2” in onda il martedì su Rai Uno: il volto sornione di Gigi Proietti e l’intensità di Francesca Inaudi convincono il pubblico e ottengono il 24,8% di share con la prima delle quattro puntate.
NON C’E’ RAI SENZA FICTION
Ormai i più grandi successi della “tv di Stato” sono le fiction, una certezza per pubblico e sponsor che non sono mai delusi dall’ottima Ninni Andreatta, che del filone continua ad essere leader assoluto. Fa molto riflettere che lunedì sera l’ennesima replica di Montalbano seppur ravvivata dalla presenza di Belèn Rodriguez, abbia fruttato quasi il 30% di share, con uno stacco di oltre 6 punti dalla contestuale Isola dei Famosi – nonostante l’abbondanza di polemiche, malori, colpi di scena e sconcezze varie. Forse l’audience ha punito l’eccessiva originalità della Marcuzzi, che dopo averci abituato a mise più adatte al boudoir o alla discoteca, sfoggiava una pudica gonna al ginocchio… Comunque la fiction è grande, la Andreatta il suo profeta.
FACCE DA FICTION
La prima sensazione, seguendo la prima puntata di “Una pallottola nel cuore 2”, era quella di rivedere il Maresciallo Rocca… stessa fotografia, stessi ritmi, stesso stile. Mancavano solo la Koll prima della conversione e la Sandrelli. Invece pur senza grandi guizzi, l’episodio ha tenuto l’attenzione degli spettatori. Anche per lo schieramento all star della fiction: Proietti uber alles, Licia Maglietta fresca di “Tutto può succedere”, Francesca Inaudi da “Come fai sbagli”, Marco Marzocca da “Tutti insieme all’improvviso”, Enzo Decaro, il marito della “prof” Pivetti e Giulia Bevilacqua da “É arrivata la felicità”. Insomma, ormai RaiUno con le sue fiction è come un rassicurante condominio, dove girano con ruoli diversi sempre le stesse facce.
GIGI GIGIONEGGIA
Parafrasando il calcio, Proietti non si discute, si ama. Con l’andatura un po’ ingobbita e la celebre maschera sempre più segnata, si fatica a vederlo come tardivo innamorato. Ciò detto, anche questa fiction è l’occasione per dare sfoggio di tutti i suoi infiniti registri: drammatico, sornione, malinconico e comico con perfino la barzelletta finale sui titoli di coda – ottimo escamotage per tenere gli spettatori attenti fino all’ultimo.
Angela De Vito