Don Matteo 10: intervista a Simona Di Bella, “Assuntina”

Dalla laurea in lingue alla fiction di maggior successo della storia della Rai. Zoom sulla giovane attrice siciliana

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Succede che io vedo preti dappertutto. Sicuramente per la vicinanza “fisica” ai luoghi più frequentati dai religiosi. Però oggi stavo sfogliando pigramente Instagram, mi fermo su una foto, dico che carini ‘sti due… ed erano due attori di Don Matteo! Guardo meglio ed erano il solito (mio) Francesco Castiglione – l’appuntato Barba che finalmente ha fatto sentire la sua voce, in senso letterale – e Simona Di Bella… la mitica Assuntina! Che poi, è una bellissima ragazza, un po’ sacrificata nel ruolo della figliola prodiga che lascia l’università e – combinazione – fa il tecnico dei telefoni. Tra l’altro è la terza Assuntina della serie, apparsa fresca fresca nelle puntate del 2016. Stasera va in onda l’ultima puntata. Devo farle qualche domanda…

Che effetto fa entrare a far parte della famiglia Cecchini? Ovvero, come hai vissuto l’essere l’ultima arrivata in un cast consolidato?
Veramente, anche se sono la new entry della situazione, non mi hanno mai fatto sentire l’ultima arrivata. È il vantaggio di un clima di lavoro sereno e armonioso, dove si respira davvero un’aria di famiglia. Vuoi per gli anni di lavoro insieme, vuoi per la umanità di questi grandi professionisti.

Tu stessa hai dichiarato che prima di Don Matteo avevi lavorato solo per degli spot pubblicitari. Ma prima di arrivare al provino per la celebre serie, qual è stata la tua formazione?
Come tante ragazze, ho sempre desiderato di fare l’attrice. Per questo ho lasciato la Sicilia per venire a Roma a studiare recitazione, perché ho sempre sognato il cinema. L’università per me è stato sempre il piano B. E quindi mi sono iscritta alla scuola di Jenny Tamburi (attrice e volto tv molto noto negli anni ’70 e ’80, ndr) e per questo ho avuto l’opportunità di dare una svolta alla mia carriera.

Chi è la tua attrice preferita, il tuo modello di ispirazione?
Beh, senza dubbio Anna Magnani, la più grande di tutte. Da italiana non posso non guardare a lei, per la verità che metteva nell’interpretazione.

Con Don Matteo hai avuto subito l’opportunità di lavorare con grandi professionisti: Terence Hill, Nino Frassica, Caterina Sylos Labini. Che cosa “ruberesti” a ciascuno di loro per la tua professione di attrice?
Sono tutti e tre grandi personaggi, sono molte le cose che vorrei prendere da loro. Da Terence Hill, vorrei apprendere l’umiltà: è un uomo semplice, mai distaccato, sempre solare; un comportamento che non ti aspetti da un attore con 50 anni di successo internazionale alle spalle. Da Nino Frassica, di cui sono orgogliosa di essere conterranea, la spontaneità. È un uomo intelligentissimo, che ti spiazza con le sue improvvisazioni, arricchendo il copione di battute impreviste. È eccezionale nel rendere tutto naturale ed è al contempo molto stimolante perché ti costringe alla massima reattività. Quanto a Caterina Sylos Labini, ammiro la sua compostezza e il suo garbo; è una donna davvero elegante.

Il 2015 è stato un anno importante per te. La laurea (in lingue, ndr) e l’approdo alla fiction più longeva e di maggior successo della storia della Rai. Quali sono i tuoi progetti per finire in bellezza il 2016? Prenderai parte a Don Matteo 11?
Sono stata molto fortunata e anche adesso sto lavorando ad una nuova serie, una fiction che dovrebbe andare in onda in autunno.