L\’ecomafia non conosce crisi, nel 2008 ha incassato 20,5 miliardi con l\’abusivismo edilizio, il traffico di rifiuti, il saccheggio dell\’ambiente. Lo rivela il Rapporto Ecomafia 2009 di Legambiente, presentato ieri nella sede nazionale dell\’associazione in via Salaria dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, dal responsabile dell\’Osservatorio ambiente e legalità Legambiente Sebastiano Venneri, dal responsabile regionale Lorenzo Parlati, dal presidente Copasir, Francesco Rutelli, e dal presidente della commissione sul ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella. Gli ecoreati accertati lo scorso anno sono stati in Italia 25.776 ecoreati, quasi 71 al giorno, 3 ogni ora. Circa metà dei quali si è consumato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Calabria, Sicilia e Puglia), il resto si spalma su tutto il territorio nazionale. Il 2008 è l\’anno dei record per le inchieste contro i trafficanti di rifiuti pericolosi, ben 25, con un fatturato che supera i 7 miliardi di euro. Anche l\’abusivismo edilizio non conosce tregua: 28 mila nuove case illegali e un\’infinità di reati urbanistici, Dal dossier, in positivo emerge la maggiore efficacia degli interventi repressivi da parte delle Forze dell\’ordine che aumentano gli arresti, passati dai 195 del 2007 ai 221 del 2008 (+13,3%) e i sequestri: dai 9.074 del 2007 ai 9.676 dello scorso anno (+6,6%). Diminuiscono invece i reati ambientali (dai 30.124 del 2007 ai 25.766 del 2008), a causa, soprattutto della tendenza da parte delle Forze dell\’ordine a concentrare le attivita\’ investigative sui reati di maggiore gravita\’. Anche i numeri del Lazio sono assolutamente preoccupanti, infatti nella nostra regione si registrano sei reati al giorno, l\’8,1% del totale nazionale e il record di persone denunciate (2.234) , il che comporta il quinto posto in Italia nella \’sporca\’ graduatoria. Per il presidente Marrazzo il rapporto confema una sistematica aggressione del territorio del Lazio da parte della criminalità organizzata. "Fa bene quindi Francesco Rutelli -dichiara il presidente- a lanciare un grido di allarme serio e condivisibile, sia dal punto di vista istituzionale che da quello politico. È importante e positivo che alcuni temi su cui la Regione Lazio sta lavorando da tempo comincino a entrare nell’agenda politica nazionale. La questione delle infiltrazioni mafiose nel territorio del Lazio è preoccupante e va affrontata con la massima decisione. Sappiamo che, nonostante il parere di qualche sparuto negazionista, il nostro territorio è nel mirino della criminalità, soprattutto per quanto riguarda alcuni particolari modelli di business illeciti, come quelli legati all’abusivismo o allo smaltimento dei rifiuti. Per questo, ritengo fondamentale che la politica e le istituzioni, anche a livello nazionale, diano segnali forti. Porterò queste istanze domani (oggi ndr) alla Commissione Bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, chiedendo azioni congiunte per combattere il fenomeno".
G.L.