La catena delle polemiche ambientali a Colleferro sembra non spezzarsi mai. Nella settimana in cui sono entrati in funzione gli strumenti di controllo del termovalorizzatore, è ritornato al centro dell’interesse il progetto della costruzione di una nuova centrale turbogas nel territorio di Colleferro. Il progetto avviato nel 2001 dalla società Italcementi, è stato bocciato per due volte dal Consiglio comunale di Colleferro che ha deliberato all’unanimità la propria contrarietà all’impianto industriale. Un progetto che secondo l’on Renzo Carella sarebbe però ancora tenuto in piedi dal Ministero dell’Industria, intenzionato a investire nella costruzione di nuovi centrali turbogas.
«Il no del consiglio comunale serve a ben poco se il progetto continua ad andare avanti al Ministero – ha dichiarato Carella – Esprimere la propria contrarietà è una cosa, bloccare un progetto è un’altra. Per quanto mi riguarda ho chiesto più volte un incontro con il ministro Scajola, ma ad oggi non ho avuto ancora l’occasione di incontrarlo. Quanto all’amministrazione Colleferro – ha aggiunto Carella – credo che il sindaco debba fare qualcosa per bloccare con tutti i mezzi possibili questo terribile progetto che andrebbe a gravare su un territorio già compromesso dal punto di vista ambientale.» Ma quello della Italcementi non è il solo progetto di turbogas nel territorio della Valle del Sacco. A quanto dichiarato dal sindaco di Artena Maria Luisa Pecorari sembra infatti che la Secosvim avrebbe intenzione di realizzare un nuovo impianto di alimentazione energetica in località “IV chilometro” nel territorio compreso tra Artena e Colleferro. «Il mese scorso abbiamo ricevuto una comunicazione della Italcementi nella quale veniva manifestata la volontà di costruire una centrale turbogas per l’alimentazione degli stabilimenti locali e per la vendita di energia. – ha dichiarato il sindaco di Artena – A quanto riferito dai tecnici della società che ci hanno illustrato il progetto, l’impianto sarà smantellato dal centro di Colleferro e costruito a confine con il Comune di Artena. Durante questa riunione – ha aggiunto Pecorari – abbiamo ribadito la nostra contrarietà a tale progetto, come lo abbiamo fatto del resto per il Polo tecnologico per le biomasse fermo ancora in Regione. Anche in questo caso i tecnici ci hanno assicurato l’assoluta sicurezza dell’impianto anche da un punto di vista ecologico, ma la nostra amministrazione non intende assumersi dei rischi sulla salute di una popolazione che è stata già colpita duramente in passato da una politica poco attenta al benessere dei cittadini.» Di questa “delocalizzazione dell’impianto” ne è a conoscenza anche il consigliere delegato per le problematiche ambientali di Colleferro Mario Del Prete che ha parlato di «un impianto all’avanguardia e assolutamente sicuro». «Riconosco l’esistenza di questo progetto – ha riferito Del Prete – ma credo che sia inutile creare allarmismi. Si tratta di deindustrializzare il centro di Colleferro, con la delocalizzazione degli impianti alla periferia, lontano dal centro abitato, in un piano urbanistico che porrà grande attenzione alle tematiche ambientali.» Ma siamo sicuri che “a quattro chilometri” dal centro di Colleferro l’impianto non creerà dei danni ambientali?
c.s.