Ieri mattina a palazzo Valentini Nicola Zingaretti ha presentato alla stampa il rendiconto del lavoro della sua amministrazione che compie in questi giorni un anno di vita. Tuttavia è il risvolto, il significato politico del suo discorso presenta aspetti originali ed innnovativi. Un discorso che è andato oltre i numeri e le \’opere\’ che pure sono un dato di fatto. Intanto Il presidente ha esordito con un attestato di solidarietà a Pannella che ancora una volta ed in solitudine conduce, in sciopero della fame e della sete, una battaglia laica per il pluralismo delle voci e per la democrazia. E Dio sa quanto ce n\’è bisogno di questi tempi, lasciateci notare, in cui un presidente del Consiglio si permette di contestare la divisione dei poteri e di irridere al Palamento, ritenuto evidentemente inutile al suo disegno autoritario. Zingaretti ha insistito molto sul lavoro di squadra, come egli stesso lo ha definito, rivolgendosi e ringraziando gli assessori tutti presenti in prima fila all\’evento. Ha ricordato l\’unità senza dissidi della sua giunta, contrariamente a quanto accaduto per il governo Prodi e per tutto il centro sinistra , che alla rissosità fra le sue componenti ha pagato un prezzo enorme. Tuttavia la verità di Zingaretti, difficilmente contestabile, è che in Provincia esiste appunto un centro sinistra, che ad oggi e di fatto in Italia non esiste più. Questa Provincia di Roma che non si limita ad amministrare, ma ha in mente con Zingaretti, un modello di sviluppo, quello metropolitano. L\’intuizione, o meglio il disegno politico che dà sostanza a questo modello, prende atto di una realtà\’ globale. Laddove, dice Zingaretti, la competizione oggi non è più solo fra stati, ma fra le grandi aree integrate di sviluppo, di innovazione, di ricerca e sperimentazione. Aree integrate dalle grandi infrastrutture (ferrovie, strade, aeroporti) e dai grandi poli industriali, finanziari, tecnologici e commerciale. Guardando a questo futuro \’prossimo\’ la Provincia sta già lavorando con i suoi investimenti nelle infrastrutture, la sua attenzioni alle reti ed alla cultura. Vi è poi tutto l\’aspetto del cosiddetto sociale che si integra in questo disegno, e guarda al rapporto con i cittadini ed alle loro paure. C\’è chi sulle paure, profonde, viscerali ed irrazionali sta costruendo, denuncia Zingaretti, le proprie fortuna politiche. Una rendita di posizione che però va spezzata valorizzando le forze dell\’ordine, ma soprattutto mettendo a loro disposizione mezzi e risorse. Vi è poi l\’antidoto (ai veleni della paura) della solidarietà, dell\’associazionismo diffuso, delle chiese che possono combattere l\’emarginazione, il disagio. La solidarietà che lavora dal basso sui territori e fra la gente, che la Provincia già promuove ed incentiva. Questo discorso, anche questo, si intreccia con quello dell\’area metropolitana poichè "se una metropoli non è solidale è sempre violenta", ed allora nemmeno la repressione basta più\’ ed il tessuto sociale esplode e si disintegra, aggiungiamo noi.
Giuliano Longo