Ai Castelli Romani è custodito l’elisir di lunga vita. Sarà forse dovuto alla posizione geografica, immersa nel verde polmone del parco regionale, oppure al cibo genuino o al traffico meno estenuante, fatto sta che ai Castelli risultano di gran lunga migliori le aspettative di vita rispetto l’intera provincia e la capitale. In quasi cinque anni si conferma il trend di diminuzione della mortalità. Circa il 12 per cento di riduzione dopo aver confrontato gli ultimi dati Istat. Un totale di 248 perdite registrate lo scorso gennaio 2009 contro le 281 avvenute a gennaio 2008. Ma il dato che decreta i Castelli pari “all’isola che non c’è” trova inoltre un importante riscontro anche su base annuale (quadriennio 2005/2008) dove la diminuzione del tasso di mortalità risulta costante ed omogeneo. E la scala dei dati globali è tutta in discesa: 2.784 decessi nel 2005, 2.762 nel 2006, 2.716 nel 2007, 2.712 nel 2008. E’ Velletri a confermarsi come la cittadina con la maggior diminuzione di mortalità (-18 decessi rapportando i dati di gennaio 2009 con quelli di gennaio 2008) mentre la città aeroportuale di Ciampino detiene il peggior dato (+ 13 perdite). E dopo Velletri gli altri due paesi dei Castelli che detengono l’elisir di lunga vita sono Albano e Frascati con una diminuzione rispettivamente di 13 e 12 perdite. Seguono Lanuvio (-5) e, a pari merito, Lariano e Marino con quattro decessi in meno a gennaio 2009 rispetto gennaio 2008. A vivere più a lungo sono, al momento, gli uomini: 121 contro 127 perdite femminili. Ben altra storia invece riguarda i restanti 103 comuni dell’intera provincia, dove il trend è discostante rispetto ai Castelli: un totale di 8.395 decessi nell’anno 2008 rispetto ai 7.755 del 2007 o ancora i 7.553 del 2006. Ancor peggiore il dato romano, dove tra il 2008 e il 2007 l’incremento di mortalità è stato del 2,60 per cento. E raffrontando i dati di gennaio 2009 rispetto a quelli di gennaio 2008 si arriva ad una percentuale pari a cinque.
Maria Chiara Shanti Rai