Auto: effetto Giappone ferma la produzione globale

0
142

I costruttori delle case automobilistiche giapponesi che a seguito del devastante terremoto nel nordest del Paese avevano bloccato tutte le produzioni a livello nazionale subendo, secondo la stima di IHS Global Insight, una perdita globale di circa 250.000 vetture, hanno deciso di prolungare i tempi di chiusura degli impianti.

Riprenderanno, infatti, il 22 marzo le produzioni alla Toyota mentre gli impianti Suzuki di Kosai, Iwata, Toyokawa e Sagara saranno chiusi fino al 21 marzo. Da registrare anche la chiusura fino a ieri degli impianti Nissan di Oppama, Tochigi, Nissan Shatai e Yokohama.

Le ripercussioni sul mercato globale non si sono fatte attendere: la Renault ha annunciato un taglio del 15-20% della produzione dei suoi impianti di Busan, nella Corea del Sud, a causa delle interruzioni dei rifornimenti della componentistica dal Giappone; la produzione di veicoli della casa francese in questo modo passerà da 20 mila auto al mese a 17 mila. La Opel ha deciso di fermare da oggi la produzione di auto nello stabilimento di Saragozza, in Spagna, a causa della mancanza di componenti giapponesi, mentre nello stabilimento tedesco di Eisenach si rimarrà fermi per due turni, oggi e domani. Stessi problemi per la General Motors che la prossima settimana bloccherà le produzioni nel suo stabilimento di Shreveport, in Louisiana.

Capitolo a parte, infine, per il pericolo radioattività dei veicoli prodotti in Giappone, che la Nissan Motor sta affrontando garantendo costanti azioni di monitoraggio: "Continueremo ad implementare tutte le misure appropriate per rassicurare il pubblico e garantire che la nostra compagnia è in linea con gli standard di sicurezza internazionale". 

È SUCCESSO OGGI...