Sarebbero sempre di più numerosi i cani e i gatti ad arrivare nelle cliniche veterinarie con chiari sintomi da assunzione di hashish.
A raccontarlo è la direttrice della Clinica Veterinaria Roma Sud, la dottoressa Daniela Mignaccia: "In pronto soccorso riceviamo in media due o tre casi al mese di cani che hanno letteralmente inghiottito pezzi di hashish. E il problema è che spesso i proprietari non ce lo dicono".
"Gli effetti sull'animale – spiega la dottoressa – possono variare: la droga può fungere sia da sedativo che da eccitante. I segnali più comuni da cogliere sono comunque le pupille dilatate e l'iper-eccitazione. Se l'ingestione è recente si può procedere con una lavanda gastrica, altrimenti si forniscono ossigeno, fluidi e terapie di sostegno, grazie alle quali si spera di uscire dall'emergenza entro 24 ore".
Anche il fumo passivo avrebbe effetto sugli animali: le componenti che si liberano nell'aria quando si aspira e si emette fumo, infatti, sembra si dirigano verso l'alto ma "hanno un peso specifico che le porta poi a depositarsi al suolo. Chi vive a contatto con il pavimento, quindi i cani e i gatti, è esposto a un maggior rischio di venirne a contatto". Inoltre, questi animali domestici, "oltre a stazionare per tutta la vita sul suolo, sono soliti leccarsi il pelo, altra superficie dove le sostanze nocive si possono depositare con facilità".
La dottoressa Daniela Mignacca ha poi evidenziato che alcune razze, come gli Yorkshire e i barboncini, sono più sensibili all'effetto delle canne perché soggette a disturbi respiratori, amplificati proprio dal fumo.
"Il fumo passivo – ha concluso la dottoressa – nuoce moltissimo agli animali, ancor più che agli esseri umani. E' importante riuscire a sensibilizzare i proprietari, che non fanno del male solo a se stessi ma anche a delle creature innocenti che non hanno la possibilità di scegliere". Il proprietario “che si sente solo e stanco e come Caruso schiarisce la voce e intona il canto” è avvertito.