C’è tanta Frascati su Facebook

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Autoreferenziale per quanto si voglia, ma Facebook è sempre più uno specchio della società. E sul più famoso social network del mondo si riversano speranze e rivendicazioni: si specchiano passato e presente e, perché no, si disegna il futuro. Frascati, la regina dei Castelli, non rinnega la propria vocazione accentratrice e con ben 55 gruppi dedicati si segnala come una delle comunità più rappresentate. Il tutto senza inserire nella conta gruppi politici, associazioni, movimenti e quant’altro sia riconducibile ad entità reali. Eppure il mondo del virtuale per eccellenza offre uno spaccato della società frascatana ampiamente variegato, godibile e senza dubbio reale.

Sul fronte delle rivendicazioni, esulando come detto i gruppi di stampo prettamente politico o politicizzato, spopolò il gruppo che chiedeva la ricostruzione delle piscine comunali di via Fausto Cecconi:  ma anche quelli contro l’aumento delle tariffe della sosta, controla soppressione del Carnevale e – di stretta attualità –contro la chiusura del Pronto soccorso del "San Sebastiano" offrono numeri di iscritti di tutto riguardo. E poi c’è l’amarcord ed il sentimento, vero filone conduttore di una grande quota parte del totale. Di grande impatto, senza dubbio, il gruppo "Frascati antica" che raccogliendo fotografie, ritagli di giornale, stralci di pubblicazioni e quant’altro rimandi a “ciò che non c’è più” si segnala come uno degli archivi di"frascatanità" più ricchi e fruibili. A differenza di altre realtà limitrofe che offrono sul social network un’immagine meno variegata (dei moltissimi gruppi su Ariccia, ad esempio, la gran parte sono dedicati a “pane e porchetta”), l’offerta per Frascati appare più aperta. Ci sono poi i gruppi dei fan, dei nostalgici, degli amici del bar, del campo di calcetto e non poteva mancare il gruppo sul “personaggio” della città. Il gruppo sul mitico "Sandrone", figura ormai immancabile nel centro cittadino, conta oltre 4mila iscritti e produce anche calendari. Quando la realtà va oltre l’immaginazione.

Marco Caroni

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