L’abitudine di dormire troppo o troppo poco danneggia il cervello e accelera l'invecchiamento cerebrale. A sostenerlo è uno studio dell'Università di Londra, pubblicato nel numero di maggio della rivista Sleep, che evidenzia come la quantità di sonno finisca per avere un impatto decisivo sulla nostra salute mentale.
I ricercatori londinesi, guidati da Jane Ferrie, hanno infatti sottoposto a un campione dei test standard finalizzati a misurare memoria, capacità di ragionamento e vocabolario, fluidità fonemica, fluidità semantica e salute dello stato cognitivo globale e hanno rilevato come superare di molto le 6-8 ore a notte raccomandate dagli esperti o scendere al di sotto di questa soglia acceleri la velocità del declino cognitivo, riducendo le capacità di ragionamento e l'uso del vocabolario. La ricerca ha dimostrato che è sufficiente portare avanti per cinque anni queste cattive abitudini, in età medio-avanzata, per cominciare a risentire di un peggioramento della funzioni cerebrali, finendo per spostare in avanti le lancette che scandiscono l’età del nostro cervello anche di sette anni.
Secondo quanto emerso da questo studio, sono sette le ore che dovremmo dedicare al sonno ogni notte. Seguono, a sorpresa, le sei ore di sonno da preferirsi alle tradizionali otto. "Il nostro studio – ha spiegato Jane Ferrie – evidenzia come sia importante considerare gli effetti che i cambiamenti nella durata del sonno possono avere sulla salute e sul benessere nel lungo periodo".