Fatto salvo, almeno a parole, il vincolo archeologico sull'area della Pietrara, si prospetta una “copertura con la terra” per la villa di Massenzio di San Cesareo. A darne la notizia è stato lo stesso ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan, in risposta a un'interrogazione di Marianna Madia (Pd). Il ministro sottolinea che l'interramento si rende necessario per tutelare il bene architettonico fino a quando non ci saranno i fondi necessari per il restauro.
«Pur essendo importantissima dal punto di vista storico, anche per la presenza di mosaici mal conservati ma di pregio, la villa – spiega Galan – presenta strutture assai mal conservate». Di qui la necessità di ricoprirla di terra per tutelarne la conservazione. L'unico elemento che invece resterà a vista è il ninfeo adiacente. Ma per conoscere il progetto definitivo sull'area bisognerà attendere il pronunciamento della Soprintendenza del Lazio chiamata a dare esecuzione alla richiesta di vincolo diretto e indiretto del sottosegretario Giro. Un provvedimento che renderà necessaria una revisione dell'intervento previsto dall'Amministrazione comunale tanto osteggiato dal gruppo di opposizione del Pd. Possibile un accordo sul mantenimento della nuova chiesa ma sarà difficile trovare uno spazio per le case.
L'opposizione, comprendendo anche le ragioni del proprietario del terreno, si è detta disponibile a un confronto in Consiglio, ma è ferma nel portare avanti un programma di tutela del beni ritrovati. «Attendiamo un pronunciamento definitivo della Soprintendenza per iniziare a lavorare su un serio programma di intervento – spiega il segretario del Pd cittadino, Roberto Scaramella. Noi vogliamo partire dalla valorizzazione di quanto ritrovato in quest'area – continua Scaramella – ed è chiaro che non si può parlare di case costruite a cinque metri dai reperti. Siamo tuttavia disponibili al confronto per trovare la giusta soluzione per tutti».