Sfida Ferrari: più tecnologie F1 nelle auto di serie

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Trovare le innovazioni della Formula Uno anche sull’auto che utilizziamo tutti i giorni, anche se le attuali norme limitano fortemente il trasferimento tra i due settori. È questa la sfida che lancia il Presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo durante un’intervista ad Automotive News Europe.

«In passato abbiamo utilizzato il primo cambio robotizzato delle F1 per le nostre auto di produzione – ha ricordato Montezemolo – così come il sottoscocca completamente sigillato e il differenziale a controllo elettronico. Presto arriverà il Kers».

Il problema dei limiti normativi nel trasferimento tecnologico potrebbe fermare gli studi in corso sul sistema di recupero dell’energia cinetica per schemi ibridi e sull’arrivo di alcune soluzioni aerodinamiche derivate dalla estesa esperienza fatta dal team che lavora nella galleria del vento per le monoposto. «Oggi in Formula Uno – ha detto ad il presidente della Ferrari – l'aerodinamica vale il 90% dei risultati e noi non siamo una società aerospaziale».

Con la finalità di ridurre i costi, gli attuali regolamenti della F1 hanno congelato lo sviluppo di nuovi motori dal 2007 e dal 2008 hanno obbligato tutti i team ad utilizzare un sistema di motormanagement di un singolo fornitore. Ma un cambiamento nelle regole introdurrà, a partire dalla stagione 2013, anche un diverso propulsore 1,6 litri V6 turbo (in sostituzione dell'attuale 2,4 litri V8) insieme con un nuovo set di regole tecniche. La stima che Ferrari fa dei costi di un tale cambiamento – riporta Automotive News Europe – potrebbe essere superiore 50 milioni di euro. «Sono convinto che gli attuali V8 potrebbero avere ancora un impiego – ha dichiarato Montezemolo – in quanto hanno un certo margine per migliorare le loro prestazioni. Fare motori completamente nuovi non mi sembra una misura efficace per ridurre i costi».

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