Protesi al seno, si allarga scandalo: 400.000 donne coinvolte

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Si allarga lo scandalo delle protesi mammarie francesi, che secondo le ultime notizie sarebbero state impiantate a circa 400 mila donne in 65 paesi di tutto il mondo, dall'Europa all'America Latina. Il proprietario della compagnia Poly Implant Prothese (PIP), Jean-Claude Mas, inseguito da un mandato di cattura dell'Interpol per un altro reato, si è rifugiato nel sud della Francia in attesa di comparire davanti a un tribunale per la bancarotta della sua azienda, mentre le autorità sanitarie di molti paesi hanno avvertito le donne interessate a consultare i propri medici.

Parigi ha consigliato la rimozione degli impianti, anche dopo che è stato smentito il loro legame con il cancro, perché soggetti a facili rotture a causa dell'utilizzo di un silicone inappropriato, mentre il Venezuela ha fatto sapere che le donne che vorranno rimuoverle potranno farlo gratuitamente. Il ministro della Salute italiano, Renato Balduzzi ha emanato un'ordinanza che obbliga strutture e professionisti che abbiano impiantato protesi PIP di notificarlo all'autorità sanitaria regionale. In Italia si stima che le donne che hanno questo tipo di protesi siano circa 4.000.

Ad aumentare le polemiche è emersa la notizia che le autorità statunitensi avevano diffuso un allarme sulle protesi PIP già nel 2000, dieci anni prima del fallimento della società. L'avvocato di Mas, Yves Haddad, ha ammesso all'AFP l'utilizzo di un gel di silicone che non aveva ottenuto l'autorizzazione, ma ha aggiunto che ''non si tratta di un prodotto tossico''. La Procura di Marsiglia, sotto la cui giurisdizione ricade il laboratorio della PIP a Seyne-sur-Mer, ha ricevuto oltre 2.000 denunce di donne francesi e ha avviato un'inchiesta penale.

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