Dipendenza da sesso: colpito un italiano su 10

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@font-face { font-family: \”Cambria\”;}p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal { margin: 0cm 0cm 0.0001pt; font-size: 12pt; font-family: \”Times New Roman\”; }div.Section1 { page: Section1; “Sex addicted”. È questo il termine con cui viene definito il disturbo dei cosiddetti “drogati di sesso”, persone che hanno la necessità di compiere attività sessuali ripetitive e compulsive, anche contro la propria volontà. Numerosi i casi di vip afflitti da questa patologia, da Michael Douglas a Tiger Woods, a Charlie Sheen.

Adesso una ricerca della docente di psicologia dello sviluppo sessuale presso la Sapienza di Roma, Chiara Simoncelli, ci spiega che a soffrire (si fa per dire) di questo singolare disturbo sarebbe ben un italiano su dieci. Una dipendenza che riguarda soprattutto i maschi sotto i 30 anni, ma che interessa anche una buona percentuale di donne: una ogni quattro uomini. Secondo la dottoressa Simoncelli, dall’analisi dei dati della ricerca si evince inoltre che, se il 10% è colpito da questa sindrome, un buon 20% è a rischio contagio. Lo studio è stato condotto in parallelo con alcuni ricercatori svedesi, che hanno preso in esame un campione di 400 italiani e 400 nord-europei: i dati mostrano il fenomeno in continua crescita. Differenti i sistemi utilizzati da uomini e donne per soddisfare i propri desideri di sesso:  i primi sembrano più propensi a ricorrere a riviste e filmati porno, mentre le seconde sono più inclini ad impiegare strumenti come le chat room. Per entrambi, essere single o impegnati non fa differenza.

Secondo la ricerca, chi è affetto da “sex addiction” non ne è consapevole. Solitamente sono infatti amici e familiari che fanno notare all’interessato eventuali cambi di comportamento. Per quanto riguarda le cure, ammesso che ci si voglia curare, negli Stati Uniti esistono già cliniche specializzate. In Italia, invece, è necessario rivolgersi al sessuologo o ai centri per le dipendenze.

 

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