“Da qua non ci muoviamo e aspettiamo domani”. Sono ancora al Circo Massimo i tassisti in rivolta contro la liberalizzazione del loro settore e non hanno alcuna intenzione di riprendere il servizio malgrado gli inviti dei sindacati.
Questa mattina si era svolto a Palazzo Chigi l’incontro tra la Presidenza del Consiglio e le rappresentanze sindacali dei tassisti. Dopo aver illustrato la posizione del Governo in tema di liberalizzazioni del settore, il segretario generale Manlio Strano e i rappresentanti sindacali si sono confrontati sulle proposte di modifiche consegnate ieri sera alla presidenza del Consiglio. Al termine dell'incontro Strano ha assicurato che le proposte avanzate dai sindacati saranno valutate e discusse collegialmente domani dal Governo nel Consiglio dei Ministri.
A chi chiedeva se fossero soddisfatti dell’esito dell’incontro, Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi-3570 uscendo da Palazzo Chigi ha risposto: “Siamo soddisfatti di essere stati ricevuti per due volte di seguito dal rappresentante del governo, soddisfatti per la disponibilità da parte del rappresentante del governo nel sottoporre al Cdm di domani in modo positivo le nostre controproposte. Se saremo soddisfatti o no lo diremo al termine dell'iter parlamentare del provvedimento”.
La delegazione è quindi arrivata al Circo Massimo per leggere a tutti il comunicato congiunto: “Siamo stati ricevuti. Non ci nascondiamo, stiamo cedendo su alcune cose ma non su tutto”. Dal palco i delegati hanno chiesto poi di concludere lo sciopero: “il Governo ha detto che così non ci saranno altre sanzioni”. La notizia però non è stata ben accolta dai tassisti riuniti al Circo Massimo che, tra fischia, urla e petardi, hanno manifestato il loro dissenso, insultando i delegati e bloccando il traffico nell’area circostante.
Un gruppo di tassisti si è allontanato, diretto a Palazzo Chigi. Gli altri sono rimasti al Circo Massimo dove la situazione attualmente sembra più tranquilla.
Dal segretario nazionale di Unica Cgil Taxi, Nicola Di Giacobbe , è giunto l’invto a stare tranquilli: “Lo sciopero del 21 è subordinato a quello che si deciderà domani e comunque avremo le condizioni da qui a giugno per contrastare eventuali disegni che vanno contro gli interessi della categoria. Prendiamo atto del Consiglio dei ministri che valuterà in maniera propositiva le nostre proposte”.