''Se questo processo si concludesse prima di arrivare a sentenza, sarebbe un disastro''. Cosi' il pm Fabio De Pasquale, che rappresenta la pubblica accusa nel cosiddetto processo Mills che si celebra a Milano nei confronti di Silvio Berlusconi, si e' sfogato di fronte al rischio di un nuovo slittamento causato dall'impossibilita' di Mills di testimoniare nell'udienza gia' in calendario il 31 gennaio.
L'avvocato d'affari britannico, che secondo la pubblica accusa sarebbe stato corrotto da Berlusconi con 600mila dollari, ha dato disponibilita' per proseguire la sua testimonianza nel pomeriggio del 3 febbraio. In questo caso, salterebbe l'udienza gia' fissata per il 31 gennaio, con una perdita netta di 3 giorni che potrebbe risultare decisiva per la sentenza attesa l'11 febbraio prossimo. Da tener presente che la prescrizione del reato 'ammazzera'' il processo Mills in una data compresa tra il 14 e il 19 febbraio. I giudici della X sezione penale sono ora in camera di consiglio per decidere il nuovo calendario anche alla luce dell'impossibilita' di Mills di testimoniare prima del prossimo 3 febbraio.