La decisione del Tribunale di respingere la proposta di calendarizzazione delle udienze, avanzata dalla difesa di Silvio Berlusconi, ha fatto letteralmente perdere la pazienza gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo: i due, decisamente irritati, hanno deciso di lasciare l'aula.
L’episodio è accaduto questa mattina all'avvio della nuova udienza del processo Ruby che si celebra a Milano nei confronti di Silvio Berlusconi, imputato per concussione e prostituzione minorile.
I legali dell'ex presidente del consiglio avevano chiesto ai giudici della IV sezione penale di annullare l'udienza già in calendario lunedì prossimo, 30 gennaio, e di rinviare quella già in agenda per il 10 febbraio. Il motivo? Lunedì Berlusconi dovrà comparire davanti al gup che celebra l'udienza preliminare del caso relativo al passaggio di mano dell'intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte al momento del tentativo di scalata di Unipol a Bnl, mentre il 10 febbraio i legali dell'ex capo del governo saranno impegnati a mettere a punto l'arringa difensiva da pronunciare il giorno immediatamente successivo nell'aula del processo Mills.
Nel merito, il collegio presieduto da Giulia Turri non ha fornito una risposta, affermando che la questione sarà affrontata a fine udienza. Troppo per Ghedini che si è tolto la toga e, dopo aver nominato come proprio sostituto processuale l'avvocato Giorgio Perroni, ha lasciato l'aula. Uno “strappo” che l'avvocato-deputato ha giustificato così: “È intollerabile il modo in cui viene trattata la difesa Berlusconi a Milano. Non è questo il modo di trattare gli avvocati”.