L’agguerrito gruppo di femministe ucraine in topless ha colpito ancora. Dopo le manifestazioni senza veli dello scorso autunno a Parigi, di fronte alla casa dell'ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, e a piazza San Pietro, in Vaticano, subito dopo l'Angelus del Papa, le attiviste di “Femen”, noto gruppo femminista ucraino, hanno deciso portare la loro protesta, cartelloni in mano e seni al vento, alla 42esima edizione del World economic forum di Davos, in Svizzera.
Davanti all’ingresso del Congress Centrum che, in occasione del vertice annuale del WEF, ospitava leader politici, banchieri centrali e industriali mondiali, tre battagliere attiviste si sono denudate, mostrando seni nudi e scritte verniciate sui giovani corpi: “Povere a causa vostra”, “La crisi è made in Davos”, “Gangsters party a Davos”. Le tre ragazze sono state tratte in arresto ma ancora una volta hanno ottenuto l’attenzione dei media e fatto passare il loro messaggio. Una tattica non violenta indubbiamente efficace.