Gli anni di piombo, le utopie e la lotta armata, la fuga e la clandestinità fino all'arresto, la fuga dal carcere di Frosinone e la latitanza in Brasile. È una lunga intervista quella che Cesare Battisti ha concesso alle Iene che andrà in onda su Italia 1 domani alle ore 21.10. Una intervista nella quale quale Battisti ribadisce la sua innocenza, di aver partecipato alla lotta armata ma di non aver mai sparato a nassuno. Quindi, l'appello al presidente Napolitano: “Signor presidente Napolitano, – afferma nel corso dell'intervista – mi dia la possibilità di difendermi. Di presentarmi di fronte ad un tribunale, oggi in Italia, e di potermi difendere, di rispondere ad un interrogatorio vero, come non è mai successo, e così io mi comprometto a rispondere delle mie responsabilità d fronte alla giustizia italiana”.
Quando gli viene chiesto, però, come mai non chiami il Presidente della Repubblica per spiegarsi con lui, Battisti risponde: “Prima di tutto Napolitano mi manderebbe a quel paese perchè lui è il Presidente della Repubblica e io sono un signore nessuno. Secondo, Napolitano mi pare che in quegli anni era uno dei massimi avversari del movimento rivoluzionario, quindi pare che sia rimasto avversario… Secondo me, Napolitano sa benissimo chi sono, cosa ho fatto e cosa non ho fatto. Non ha bisogno che io glielo dica. Anche perchè se io glielo dico lui non ci crede. – aggiunge – E secondo me anche se ci crede non ha nessuna intenzione di crederci, di diffonderlo. Semplicemente perchè Napolitano a me sembra davvero un irriducibile degli anni '70, dell'ex P.C. stalinista ecc. ecc. A me non sembra che Napolitano sia la persona adeguata per dire oggi all'Italia “Giriamo la pagina, dimentichiamo il passato, riconosciamo le responsabilità, riconosciamo la storia, riappacifichiamoci”. Non mi pare che Napolitano stia dando esempio di questo”.
Battisti che si definisce ancora “un militante” che non ha “mai smesso di esserlo”, nega di aver usato armi nelle manifestazioni negli anni Settanta. “Io ho avuto armi ma non le ho mai usate. Ho partecipato ad azioni armate ma dove non sono state usate le armi”, anche se poi aggiunge: “è chiaro che è stato un errore per me prendere le armi”.
Infine l'oggi. Battisti afferma di considerarsi uno scrittore perchè vive di questo, di avere una compagna ventisettenne con la quale vuole sta “cercando di ricostruire la sua vita” e di vivere a Cananèia, nel litorale sud dello stato di San Paolo. L'intervista si chiude così: “Che differenza c'è tra te e Vallanzasca? Gli chiedono le Iene. E Battisti di rimando: “Siamo italiani…”.