La sensibilità al glutine, una patologia che causa problemi gastrointestinali e altre sintomatologie, è stata riconosciuta e classificata da un pool di esperti internazionali, tra cui spicca un nutrito gruppo di italiani, come un'entità a sé stante rispetto ai disturbi glutine correlati, quali l'allergia al frumento e la celiachia.
Con una stima del 6% di prevalenza nella popolazione mondiale, la sensibilità al glutine potrebbe essere una delle più comuni patologie al giorno d'oggi. “Siamo allo stesso punto di svolta, affrontato con la celiachia più di 20 anni fa”, dichiara il Professor Alessio Fasano, direttore del University of Maryland Center for Celiac Research (CFCR) di Baltimora (USA) e membro del Comitato Scientifico del Dr. Schar Institute, “iniziamo a comprendere come la sensibilità al glutine agisca sugli individui ed anche se dobbiamo ancora indagare i suoi meccanismi molecolari, sappiamo con certezza che la sensibilità al glutine è una condizione diversa alla celiachia”. “Per la prima volta – afferma il gastroenterologo e ricercatore Carlo Catassi – abbiamo individuato un'accurata procedura diagnostica per la sensibilità al glutine. Per una corretta diagnosi della sensibilità al glutine, è necessario escludere la celiachia e l'allergia al frumento con test appropriati. Per quanto riguarda i sintomi – continua Catassi – il raggio è molto ampio, i più comuni possono andare da dolore addominale, a mal di testa, spossatezza, dolori muscolari, formicolio delle estremità fino alla depressione. Infine a differenza della celiachia, la sensibilità al glutine non segue un percorso prefissato: i sintomi possono essere più pronunciati o scomparire nel tempo”. La sensibilità al glutine è una reazione alla gliadina, una proteina presente nel frumento, e ad altre proteine simili che si trovano nella segale e nell'orzo.
Questa condizione, che non sembra comportare una risposta autoimmune o il danno corrispondente al piccolo intestino come nel caso della celiachia, è ora riconosciuta come una patologia distinta nello spettro dei disordini glutine correlati. Nella celiachia, le proteine complesse del frumento, segale ed orzo inducono il sistema immunitario ad attaccare l'intestino tenue; se la patologia non viene diagnosticata e trattata, può portare al diffondersi di altri disturbi, come osteoporosi, infertilità, condizioni neurologiche particolari e, in rari casi, al cancro.
A differenza della celiachia, la sensibilità al glutine non è associata a queste patologie e sembra innescare una risposta immunitaria differente. “Fino a poco tempo fa – afferma la gastroenterologa, Anna Sapone – avevamo a che fare con pazienti i cui sintomi non combaciavano con nessun indicatore preciso. Questo portava i nostri colleghi a pensare che i pazienti migliorati grazie alla dieta senza glutine, stessero semplicemente beneficiando di un effetto placebo. Ora sappiamo al contrario che i pazienti sensibili al glutine possono essere 'curatì con la dieta gluten-free”. (Asca)