Sembra che la missione di Mario Monti alla Casa Bianca abbia avuto esito più che positivo. Dal presidente Barack Obama sono giunti elogi dell'attività del nuovo governo italiano: ''Ringrazio il premier Monti: sono fiducioso che sarà in grado di portare l'Italia fuori dalla tempesta e rendere la situazione più stabile''. ''Voglio solo dire – ha aggiunto Obama – quanto noi apprezziamo la poderosa partenza e le misure molto efficaci che sta promuovendo il governo di Monti''. Il presidente statunitense ci tiene infatti a sottolineare che ''la relazione tra Italia e Stati Uniti non è mai stata così forte'' e di avere ''fiducia nella leadership di Monti che spero possa traghettare l'Italia attraverso questi tempi difficili''.
Ma, oltre alle parole di stima e consenso, la Casa Bianca tiene ad evidenziare l'accordo tra Washington e Roma sulla necessità di stabilizzare l'euro nel mercato internazionale. Obama intravede in Monti un interlocutore privilegiato in Europa perché non ha condiviso la linea di eccessivo rigore seguita nella crisi economica dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. E' su questo punto, nella conferenza stampa seguita all' incontro alla Casa Bianca, che il premier italiano ricorda la sintonia con Obama: ''Sapere che sia gli Stati Uniti sia l'Europa sono orientati a dare maggiore attenzione alla crescita è importante e dà più peso alla voce dell'Italia in Europa, c'è il riconoscimento degli sforzi fatti dall'Italia verso il risanamento''.
La soddisfazione del premier per l'esito del colloquio con il presidente statunitense è piena. Sui rapporti con Berlino, Monti specifica: ''Ho portato, su richiesta della cancelliera tedesca Angela Merkel, uno o due messaggi al presidente Obama in materia di politica economica. È emerso che Obama mostra interesse alla nostra valutazione su come interagire con la Germania''. Il presidente del Consiglio ricorda: ''Oggi il mondo e i mercati vivono di una merce rara che è la credibilità. Il sostegno agli sforzi che l' Italia sta facendo è già di per sé un aiuto concreto''. Il punto di convergenza più significativo? ''Ci siamo accordati sul fatto che l' Europa debba andare avanti con la strategia per consolidare bilanci ma anche che la crescita è un imperativo''. Per quanto riguarda le relazioni internazionali, ''l'incoraggiamento del presidente Obama aiuta il mio governo a continuare sulla strada delle riforme strutturali, c'è la volontà dell'Italia di continuare a giocare il suo ruolo in una alleanza strategica e di valori comuni che condividiamo e difendiamo''. Monti auspica inoltre che il pacchetto liberalizzazioni sia adottato dal Parlamento con ''modifiche minimali'' e ha ribadito che la sua linea è quella di scontentare tutti in egual misura in modo che tutti facciano i necessari sacrifici. Il premier ha quindi confermato che l' Italia non avrà bisogno di aiuti finanziari da parte della Comunità internazionale, ribadendo che la crescita è necessaria per avere conti pubblici sostenibili.
Monti annota con compiacimento: ''L'Italia qui in America è percepita molto positivamente. Il nostro paese è seguito con grande attenzione, più di quanto immaginassi''. Lo dimostra la copertina del ''Time'' di questa settimana dedicata al primo ministro italiano, definito ''l'uomo politico più importante d'Europa''. Il settimanale ospita una intervista a Monti, nella quale il presidente del Consiglio dice che la sua ambizione per l'Italia è quella di ''rimuovere gli impedimenti strutturali che impediscono di crescere''. Quegli ostacoli hanno origine nel ''potere eccessivo di alcuni gruppi di interesse legati al potere pubblico''. Alla domanda del ''Time'' se abbia intenzione di cambiare addirittura il modo di vivere e la cultura degli italiani, Monti replica: ''Lo spero perché altrimenti le riforme strutturali sarebbero effimere, si deve cercare di avere una maggiore meritocrazia e competizione all'interno del paese''.
Prima dell'incontro con Obama, il presidente del Consiglio aveva parlato al prestigioso Peterson Institute di Washington sullo stato dell'Unione europea. In questa occasione, stigmatizzando l'atteggiamento di Gran Bretagna, Svezia, Danimarca e Polonia, ha insistito nel sostenere che per raggiungere una maggiore unità dell'Europa è necessario rafforzare il mercato unico e l'eurozona. A questa conferenza del presidente del Consiglio era presente Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat-Chrysler che ha commentato: ''Il fatto che ci sia lui è un passo enorme per la credibilità del paese. Dobbiamo appoggiarlo in tutte le maniere, altrimenti si torna all'era delle caverne. Con lui il paese ha un'altra faccia''. Oggi Monti sarà a New York, dove – tra gli altri impegni – incontrerà Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite.