Il conto alla rovescia sta per finire e tra pochi giorni le coppie di innamorati potranno finalmente scartare i tanto attesi regali, sperando che il dono scelto dalla dolce metà sia quello giusto. Ma ogni regalo che si rispetti deve essere accompagnato da un biglietto di auguri. Nel caso di San Valentino, poi, non per tutti è facile trovare le parole più adatte, quelle capaci di dare voce ai sentimenti che albergano nel cuore e che spesso fanno fatica ad arrivare alle labbra. E allora, a raccogliere il disperato grido d’aiuto degli innamorati in preda al blocco dello scrittore, ci pensano i grandi poeti.
Prendere in prestito versi romantici può rivelarsi una preziosa ancora di salvezza quando ci si ritrova sconsolati ad ammettere, come canta Celentano, “io non so parlar d’amore”. Ne sanno qualcosa i fan del primo film di “Sex and the city” in cui Mr. Big si affida alle lettere d’amore di grandi scrittori per declamare a Carrie la sua passione. Questo potente sentimento, che da sempre dispensa gioie e dolori, ha trovato “inchiostro fertile” nelle penne di poeti del calibro di William Shakespeare, Pablo Neruda, Alda Merini e Jacques Prévert. Impossibile, ovviamente, elencarli tutti. La scelta dell’autore e della poesia, poi, dipende dal proprio gusto, dalla persona a cui viene dedicata e dal tipo di relazione. C’è chi ama le poesie liriche ed eteree e chi quelle un po’ più sensuali.
Per dichiarare un amore che, pur se intenso e profondo, non riesce a svelarsi completamente, si potrebbe puntare sul sonetto XVII di Neruda che recita “T’amo senza sapere come, nè quando, nè da dove, t’amo direttamente senza problemi nè orgoglio: così ti amo perchè non so amare altrimenti”. Per chi, invece, vuole cogliere l’occasione che gli offre San Valentino per incoraggiare l’amato o l’amata ad abbandonare ogni remora nel farsi avanti, la poesia giusta potrebbe essere “Amore, vola da me” di Alda Merini. “Amore, vola da me con l’aeroplano di carta della mia fantasia – scrive – con l’ingegno del tuo sentimento. Vedrai fiorire terre piene di magia e io sarò la chioma d’albero più alta per darti frescura e riparo”. E’ dedicata, invece, a chi con il proprio amore vuole sfidare la sorte, e contemporaneamente chiede rassicurazioni all’amato, “Noi saremo” di Paul Verlaine, il cui ultimo verso recita “Noi ci preoccuperemo di quello che il destino per noi ha stabilito, cammineremo insieme la mano nella mano, con l’anima infantile di quelli che si amano in modo puro, vero?”. E se a mancare sono le parole per descrivere la bellezza della propria donna, con “Presenza” di Goethe si farà sicuramente centro: “Tu superi lo splendore soave e seducente della luna. Seducente e soave sei tu, e fiori, luna e stelle a te s’inchinano, o sole!”.