Produzione in forte calo, prezzi in leggero rialzo e consumi praticamente stabili: questo lo scenario che si presenta a tre giorni dall'8 marzo per il fiore simbolo della Festa della donna: la mimosa. Il maltempo che ha colpito l'Italia nelle scorse settimane, infatti, ha danneggiato pesantemente le piante: le lunghe nevicate e le successive gelate hanno ''bruciato'' larga parte delle fronde in fioritura, causando una flessione superiore a un terzo della produzione totale. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
''Il brutto tempo si e' abbattuto violentemente sulla Riviera dei Fiori, in particolare nell'entroterra della provincia di Imperia, dove si concentra quasi il 95 per cento della produzione nazionale di mimose. Di conseguenza – spiega la Cia – anche le quotazioni hanno risentito del crollo produttivo e i prezzi pagati agli agricoltori, proprio a causa dei danni subiti, sono saliti lievemente rispetto all'anno scorso, passando da poco più di 5 euro al chilo (0,25 a stelo e 15 euro a ''cartone'') del 2011 agli attuali 7-8 euro al chilo (0,40 a stelo e 25 euro la scatola)''.
''Per i produttori si tratta di una parziale boccata d'ossigeno – continua la Cia – sia perché il prezzo fissato nei contratti di filiera l'anno scorso era particolarmente basso e assolutamente non remunerativo, sia perché la situazione economica dei floricoltori si è aggravata nel maltempo, colpa della forte crescita dei costi produttivi a partire dal 'caro-gasolio'''. (Asca)