India, Sgrena: caso marò come mio rapimento in Iraq. Vanno processati

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''Bisogna accettare che l'India possa procedere nei confronti dei due marò''. Così, Giuliana Sgrena, inviata del Manifesto, ai microfoni di ''24 Mattino'' su Radio 24 sul caso dei due militari italiani accusati in India di aver ucciso due pescatori scambiandoli per pirati.

''Mi dà fastidio l'arroganza di uno Stato più forte verso uno più debole, perché se si fosse trattato di uno Stato piu' forte come gli Stati Uniti avremmo fatto valere la consuetudine della bandiera a nostro discapito'', ha aggiunto la Sgrena, paragonando inoltre la vicenda a quella del suo rapimento in Iraq e la successiva liberazione con l'uccisione di Nicola Calipari: ''La morte di Calipari – ha detto – non ha potuto avere un processo proprio perche' e' stata fatta valere la consuetudine della bandiera. Questa consuetudine ha permesso ai responsabili del Cermis di non essere condannati, ha permesso a Lozano (il militare americano che uccise Calipari, ndr) di non avere un processo, io aspetto di vedere che l'Italia si comporti diversamente''.

La giornalista venne rapita il 4 febbraio 2005 dall'Organizzazione della Jihad islamica mentre si trovava a Baghdad (Iraq) per realizzare una serie di reportage. Venne poi liberata dai servizi segreti italiani il 4 marzo, in circostanze drammatiche che portarono al suo ferimento e all'uccisione di Nicola Calipari, uno degli agenti dei servizi di sicurezza italiani che dopo una lunga ed efficace trattativa la stavano portando in salvo. (Asca)

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