Afghanistan: Obama, inchiesta su Kandahar. Talebani giurano vendetta

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Una rapida inchiesta sulla ''scioccante'' uccisione di 16 civili in Afghanistan da parte di un militare statunitense: è la promessa del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha telefonato all'omologo afgano Hamid Karzai esprimendo le sue condoglianze e dicendosi addolorato per l'accaduto. Obama ha definito il massacro ''tragico e scioccante'', si legge in una nota della Casa Bianca, nella quale si precisa che durante la conversazione con Karzai, secondo il quale si è trattato di ''omicidi intenzionali'', il presidente Usa ''si è impegnato ad appurare i fatti quanto più rapidamente possibile e a chiederne conto a tutti i responsabili''.

Dal canto loro i talebani hanno già giurato di vendicare il massacro di Kandahar, durante il quale hanno perso la vita almeno 16 persone, tra cui nove bambini, donne e anziani, promettendo di intensificare i loro attacchi contro ''i selvaggi americani malati mentali''. I talebani ''vendicheranno ognuno dei martiri uccisi selvaggiamente dagli invasori'', si legge su un sito internet dei ribelli islamisti. ''La maggior parte delle vittime sono bimbi innocenti, donne e anziani, massacrati dai barbari americani''.

E intanto l'ambasciata americana a Kabul ha lanciato un allerta a tutti i suoi cittadini in Afghanistan avvertendo che, a seguito della strage, ''esiste il rischio di un sentimento anti-americano e di proteste nei prossimi giorni''. Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel è arrivata oggi in Afghanistan per una visita a sorpresa alle truppe tedesche a Mazar-i-Sharif. Lo ha annunciato un suo portavoce, secondo cui la Merkel si sarebbe dovuta recare a Konduz, ma ha dovuto cambiare destinazione a causa delle forti nevicate. L'ultima visita della cancelliera tedesca in Afghanistan risaliva a dicembre 2010, per incontrare i soldati tedeschi alla vigilia del Natale.

L'alta tensione registrata negli ultimi due giorni tra Washington e Kabul segue, appunto, la strage di civili compiuta nella notte tra il 10 e l'11 marzo nella provincia meridionale di Kandahar. Secondo una prima ricostruzione diffusa dai comandi della missione internazionale Isaf un militare americano sarebbe entrato dentro alcune case aprendo il fuoco e uccidendo almeno 16 civili. Nove delle vittime sono bambini. Nella serata di ieri e' emersa tuttavia un'altra ipotesi: testimoni locali avrebbero riferito che l'autore della carneficina non sarebbe stato un solo soldato americano – come finora sostenuto da Washington – ma un gruppo di militari Usa ''ubriachi'', che avrebbero sparato all'impazzata ''ridendo''. L'esito della strage e' confermato da un reporter dell'Afp: ''Sono entrato in tre case e ho contato 16 morti, inclusi bambini, donne e uomini anziani'', ha raccontato il reporter che ha visitato i villaggi afghani colpiti. (asca)

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