Ad uccidere la ragazza di 28 anni di Barletta, morta sabato, in un ambulatorio, dopo aver effettuato un esame diagnostico per rivelare la presenza di helicobacter, non è stato il sorbitolo ma il nitrito di sodio. Lo ha spiegato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, intervistato dal quotidiano “La Repubblica”.
“Stiamo valutando due ipotesi – ha raccontato Balduzzi – coinvolgono Inghilterra e Irlanda. offrono una luce nuova al dibattito sugli acquisti online fatto in questi tre giorni. Gli investigatori, procura di Trani, Interpol, Scotland yard, ganno accertato una parte consistente del racconto. Allora, la causa della morte della povera signora non è stato il sorbitolo, né normale, né industriale, ma il nitrito di sodio” che è “fortemente tossico, ne basta un grammo per mandarti al creatore. L'Italia è un grande produttore di sorbitolo industriale”. E questa partita di sorbitolo viene prodotta in provincia di Rovigo “nel 2010 e un'azienda alimentare inglese ne acquista 12 tonnellate per uso alimentare”. Un'azienda che “trasformava il sorbitolo industriale in sorbitolo alimentare, perlopiù dolcificante.
Gli inglesi sono diventati mediatori, un tramite, e hanno rivenduto l'intera partita a una terza azienda, irlandese. Sono questi ultimi a fare commercio di sorbitolo via internet”. Non riteniamo però “che il sorbitolo trattato fosse nocivo, era per uso alimentare conservato in sacchi da 10 e 25 chili”. La sostanza entra nella clinica irregolare di Barletta “lo scorso settembre: ne ordina 5 chili e questo, già, è un reato: in Italia non si può comprare su internet nulla che abbia fini sanitari. Alla clinica il sorbitolo serviva per motivi clinici”. L'azienda irlandese “deve effettuare un travaso dai sacchi più grandi e lì, probabilmente, un impiegato sbaglia: a Barletta sono arrivati cinque chili di nitrito di sodio. Il sorbitolo e il nitrito di sodio sono identici. È probabile che un impiegato dell'azienda l'abbia scambiato e abbia fatto partire per l'Italia il nitrito”.
In merito all'ipotesi che siano in circolazione 12 tonnellate di nitrito di sodio, Balduzzi spiega che “è improbabile. L'azienda italiana lo esclude e, d'altro canto, se fosse vero dal 2010 a oggi avremmo assistito nel mondo a una strage da nitrito comprato su internet. Per fortuna, non è accaduto”.