Un'intesa sull'avvio di un percorso che porti a una serie di modifiche costituzionali e alla riforma della legge elettorale è il risultato del vertice di oggi tra Angelino Alfano, Pier Luigi Bersani (e Pier Ferdinando Casini, ovvero i leader delle tre forze politiche (Pdl-Pd-Udc) che sostengono il governo Monti. La piccola-grande rivoluzione, rispetto agli oltre 15 anni di coalizioni che abbiamo conosciuto, è contenuta in una sola riga del comunicato finale del vertice, dove a proposito della legge elettorale tra l'altro si parla di “un sistema non piu' fondato sull'obbligo di coalizione”.
Per il resto le enunciazioni a grandi linee delineano un sistema elettorale proporzionale con sbarramento che dovrebbe ispirarsi al sistema tedesco, stando anche alle numerose anticipazioni che su questo progetto sono state fatte e che sono state definite come la “bozza Violante”. Altra novita' politica si trova nelle due righe di premessa della elencazione dei paletti e dei contenuti dell'intesa, precisamente quando si dice che “si è convenuto di incardinare parallelamente la riforma della Costituzione e la legge elettorale”. Il dato politico è quindi l'accordo per una procedura simultanea, senza aspettare cioè che si concluda la prima lettura (di Camera e Senato) della riforma costituzionale. Questo rafforza indubbiamente il carattere politico di una intesa raggiunta e basata sulla volonta' di dire basta alle coalizioni forzate.
Rileggendo il comunicato finale, l'insieme dei paletti e dei contenuti, sembra disegnare un modello tedesco che visto il richiamo al “diritto di tribuna” presuppone un effetto bipolarizzante, ad esempio – come è stato gia' illustrato – ricorrendo ad una correzione sul modello spagnolo. La riforma costituzionale prevede infatti riduzione del numero dei parlamentari; revisione dell'eta' per l'elettorato attivo e passivo; il rafforzamento dell'esecutivo e dei poteri del premier in Parlamento; l'avvio del superamento del bicameralismo perfetto. Gli ultimi due 'paletti' sono quelli che maggiormente indicano la strada verso il modello germanico caratterizzato da un cancellierato (o governo del premier) e da un parlamento i cui due rami si differenziano perchè uno ha il rapporto fiduciario verso il governo (il Bundestag) e l'altro territoriale e federale (il Bundesrat). Per quanto riguarda la legge elettorale i contenuti dell'intesa prevedono: la restituzione ai cittadini del potere di scelta dei parlamentari (preferenza o voto di collegio); un sistema non più fondato sull'obbligo di coalizione; l'indicazione del candidato premier (in Germania si dichiara chi si vuole candidare a cancelliere, prima del voto); una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna (una rappresentanza cioè per chi non supera lo sbarramento che in Germania è del 5 per cento). (asca)