Art.18, TORNA IL REINTEGRO

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"Se noi fossimo il partito unico di maggioranza di governo, avremmo fatto un altro ddl. Ma abbiamo avuto ragione su alcune questioni, non su tutto. Crediamo che in Parlamento ci siano ancora i margini per migliorarlo”. È il giudizio di Angelino Alfano, ospite ieri sera di “Porta a Porta”, sull'accordo raggiunto sulla riforma del lavoro. Per il segretario del Pdl, “L'accordo si regge sulla parola, è un impegno sulla parola tra noi e il premier. Per quanto mi riguarda, tra il Pdl, Fornero e il premier. Abbiamo lavorato per un'intesa generale che non c'è stata perchè il Pd non ce l'ha fatta a non rimettere in mezzo i giudici su un pezzo dell'articolo 18”. Alfano tiene a precisare che “noi avremmo approvato anche la bozza precedente perchè rappresentava un punto decoroso di equilibrio per fare una riforma attesa da tanti anni”. E aggiunge: “Il Pd ha ottenuto di mettere mano su un punto, allora anche noi abbiamo chiesto di rivedere la flessibilità in entrata per contrastare l'abuso di precariato”. Il Pdl – insiste – ha avuto soddisfazione su alcune richieste, tra cui quella sulle partite Iva. Il leader del Pdl coglie l'occasione per annunciare i prossimi obiettivi legislativi del suo partito: evitare un ulteriore aumento dell'Iva a settembre e realizzare sull'Imu, la nuova tassa comunale sugli immobili, “un intervento correttivo con una proposta tecnicamente sostenibile di rateizzazione, perchè la botta è dura e dobbiamo dare certezze che non avrà una sua continuità nel tempo e che venga tolta nel 2013”. Il segretario del Pdl segnala: “Dai cittadini ci viene una pressione per il fisco ed è giusta perchè il livello di tassazione sta diventando insopportabile e c'è l'idea che metterne ancora, noi ci batteremo contro nuove tasse”.

Pier Luigi Bersani aveva preso posizione con una intervista al Tg3 sul nuovo testo del ddl e sulla riformulazione dell'articolo 18 che ora prevede la possibilità del reintegro anche per chi viene licenziato per ragioni economiche: “Quell'articolo non è scritto con la mia penna ma è un passo avanti importantissimo e risponde alle ansie che si stavano diffondendo in milioni di lavoratori”. Il segretario del Pd auspica ora “un percorso celere in Parlamento con perfezionamenti”.

“Il governo ha lavorato bene in una materia difficile come quella del lavoro. Ha ascoltato le parti sociali, si è consultato con i partiti della maggioranza e poi ha deciso come è giusto che sia. Adesso ci apprestiamo al confronto parlamentare con costruttiva serenita”', è il giudizio di Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc.

Per quanto riguarda la Cgil, la segretaria Susanna Camusso prende tempo. Un giudizio definitivo lo esprimerà solo dopo la lettura dell'articolato che compone il ddl: “Quando ci sarà un testo scritto della riforma del lavoro, diremo se c'è un passo avanti. Non vorremmo ritrovarci sorprese, come in altre occasioni”. Giudizi positivi vengono invece da Cisl e Uil. Il ministro Elsa Fornero, nella conferenza stampa tenuta ieri con il premier Mario Monti, aveva spiegato sull'articolo 18 che il giudice potrà decidere, in caso di licenziamento disciplinare illegittimo, la reintegrazione nel posto di lavoro o un indennizzo variabile tra le 12 e le 24 mensilità. Nella prima versione del ddl l'indennizzo era stato previsto in 15-27 mensilità. “L'articolo 18 è stato una grande conquista ma il mondo è cambiato – ha sottolineato Fornero -. Bisogna adeguarsi traendone vantaggio, senza chiuderci. Ora le imprese sono senza alibi per non investire, ha concluso il ministro del Lavoro. Alfano, nel corso della trasmissione “Porta a Porta”, ha parlato anche dei rapporti tra Pdl e Carroccio: “Riteniamo la Lega un interlocutore importante e riteniamo non interrotto il rapporto con loro”. Il leader del Pdl ha sottolineato che la politica è fatta anche di momenti di dissenso e ha auspicato che “il filo di rapporto si mantenga, in vista di appuntamenti elettorali futuri”. Alfano prende posizione pure sull' inchiesta giudiziaria nei confronti del tesoriere del Carroccio: “Mi ha colpito, ma non credo proprio, avendo conosciuto Umberto Bossi, che abbia approfittato dei soldi della Lega. È sempre stato dedito alla Lega con una vocazione esistenziale. Ritengo che riuscirà a dimostrare che con questa vicenda non c'entra nulla”. E conclude: “Noi abbiamo i conti a posto. Siamo sereni, i nostri soldi sono usati a fini istituzionali”. (asca)

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