Lega, Renzo Bossi si dimette ma denuncia: è un attacco incrociato, io non ho colpe

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Renzo Bossi si è ufficialmente dimesso dall'incarico di consigliere regionale della Lombardia. Secondo quanto si è appreso da fonti interne al Pirellone (oggi la sede della regione Lombardia è chiusa alla stampa perché non è in programma nessuna seduta del consiglio regionale né altre iniziative istituzionali), il “trota” ha formalizzato la propria decisione al capogruppo del Carroccio, Stefano Galli. Per la “presa d'atto” del passo indietro di Bossi bisognerà quindi attendere la prossima riunione del “parlamentino” lombardo in programma per martedì prossimo, 17 aprile. Il posto del “trota” sarà occupato dalla 63enne bresciana Clotilde Lupatini.

Le dimissioni di Renzo Bossi seguono la lettera da lui inviata ai 13 mila elettori bresciani che lo hanno votato alle elezioni regionali del 2010 e pubblicata integralmente sul quotidiano Brescia Oggi. Lettera in cui il “Trota” denuncia un “attacco incrociato” contro la Lega Nord, alle prese con una “vera e propria caccia alle streghe” tutta interna al partito e motiva le sue dimissioni con l’intenzione di “evitare di prestare il fianco a nuovi ed infondati attacchi”.

“Non mi tiro indietro – spiega il figlio del senatur – perchè ci sono responsabilità o atteggiamenti equivoci. Mi tiro indietro per il senso di morale che in casa Bossi è sempre stata la vera stella polare su cui orientare ogni decisione”. Il passo indietro rappresenta dunque per Renzo Bossi “la migliore risposta da dare a chi, nei giorni scorsi, si è preso la briga di aprire, all'interno del mio movimento, una vera e propria caccia alle streghe”.

Nonostante tutto, “ho la tranquillità di chi sa che non ha mai fatto nulla di quello che è stato riportato dai media e trascritto nelle intercettazioni bellamente pubblicate da alcune testate giornalistiche”. Tuttavia, anziché “continuare nel mandato che mi è stato affidato da 13 mila bresciani, facendomi scivolare sulle spalle ogni ipocrita menzogna” il “trota” ha pensato di dimettersi, “pensando che la mia famiglia è la Lega Nord e nel suo nome avrei dovuto dare un segnale forte”.

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