Un violentissimo terremoto di magnitudo 8,7 ha colpito l'Indonesia, con epicentro a 431 chilometri a sud-ovest di Banda Aceh, sull'isola di Sumatra. Lo ha reso noto US Geological Survey, precisando che in seguito al sisma è stato diramato un allarme tsunami.
L'area di mare interessata è la stessa dove il 26 dicembre 2004 si formò la gigantesca onda anomala, scatenata da un sisma di 9,3 gradi sulla scala Richter, che seminò morte e distruzione fino alle coste dell'Africa orientale. Anche l'India ha emesso un allarme tsunami per le coste dell'Andhra Pradesh e Tamil Nadu, nel sud-est del Paese. Lo riferisce l'Indian National Centre for Ocean Information.
Momenti di panico si sono avuti in particolare a Kolkata e Chennai dove la gente è scesa in strada, mentre la scossa è stata avvertita chiaramente anche a Bangalore, Bhubaneswar e Mumbai. Lo stesso hanno fatto le autorità thailandesi per le province lungo la costa delle Andamane con un ordine di evacuazione a tutti gli abitanti della zona. “Tutte le persone lungo la costa delle Andamane devono evacuare in zone sicure. Ci aspettiamo uno tsunami da 1,6 a 2,0 metri di altezza che potrà colpire Phuket e Phang Nga alle 5:40 ora locale”, ha dichiarato in televisione Somsak Kaosuwan, capo della locale agenzia di protezione civile, il Centro Nazionale per i Disastri. “Stiamo monitorando la situazione, ma abbiamo avvertito le province delle Andamane di restare in allerta”, ha aggiunto.
Anche lo Sri Lanka e la Malesia hanno emesso un allarme tsunami e chiesto l'evacuazione delle coste in seguito al violento terremoto di magnitudo 8,7 che ha colpito oggi l'Indonesia. Lo hanno reso noto i rispettivi centri specializzati. Per lo Sri Lanka, che dista circa 1.340 km dall'epicentro del sisma, localizzato nell'isola di Sumatra, si temono onde anomale nel distretto orientale di Trincomalee. In Malesia l'evacuazione è stata invece decisa lungo gli Stati rivieraschi del Perlis, Kedah, Langkawi, Penang e Perak. (asca)