Salute: osteoporosi, quel “ladro silenzioso” che rovina la terza età delle donne

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Con il 23% delle donne italiane colpite a partire dai 40 anni, percentuale che arriva al 50% dopo i 70, l'osteoporosi è di gran lunga la più comune malattia metabolica dell'osso. Infatti, si stima che interessi oltre 200 milioni di persone in tutto il mondo. Inoltre, una donna su tre di età superiore ai 50 anni finirà per avere fratture osteoporotiche.

Nel 2050, l'incidenza a livello mondiale di frattura dell'anca subirà un aumento del 240% nelle donne e 310% negli uomini. Questi, i dati emersi al Congresso Nazionale di Ginecologia in svolgimento al Palacongressi di Montecatini Terme. Nonostante gli effetti negativi, l'osteoporosi è una condizione che è di frequente sottovalutata e sottotrattata, in gran parte perchè è spesso clinicamente silente prima di manifestarsi sotto forma di frattura:un sondaggio eseguito dal National Osteoporosis Foundation ha rivelato che il 75% delle donne di età compresa tra i 45 e i 75 anni non hanno mai discusso di osteoporosi con i loro medici. Mancata individuazione dei pazienti a rischio, mancata educazione sanitaria, e la non attuazione di misure preventive possono portare a conseguenze tragiche.

“L'osteoporosi è una malattia che può causare devastanti conseguenze fisiche, psico-sociali, ed economiche. La prevenzione e il riconoscimento delle cause secondarie di osteoporosi sono misure di prima linea per diminuire l'impatto della malattia- spiega Massimo Moscarini, Presidente dell'Associazione Ginecologi Universitari Italiani – il rischio di osteoporosi aumenta con l'età, con la diminuzione della densità di massa ossea. L'osteoporosi senile – prosegue – è più comune nelle persone di età compresa tra 70 anni o più. L'osteoporosi secondaria, tuttavia, può verificarsi in persone di ogni età. Anche se la perdita ossea nelle donne inizia lentamente, accelera nel periodo della menopausa, in genere intorno o dopo i 50 anni. La frequenza di osteoporosi post-menopausale è più alta nelle donne di età compresa tra 50 e 70 anni”. (asca)

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