Vivono un decennio meno della media e costano allo Stato 88 miliardi di euro l'anno. Sono gli obesi italiani, circa 6 milioni, il 10% della popolazione: di questi, almeno un milione potrebbe risolvere efficacemente i propri problemi di salute con interventi di chirurgia cosiddetta bariatrica (per ottenere una forte riduzione di peso scongiurandone le ovvie conseguenze). Ma solo poco più di 7mila persone vengono operate ogni anno. La mortalità correlabile all'eccesso di peso rappresenta un serio problema di salute pubblica in Europa, dove circa il 7,7% di tutte le cause di morte è legato a questa condizione, cui viene attribuito ogni anno almeno un decesso su 13. Nel nostro Paese, dove gli obesi sono aumentati del 25% dal 1994, manca una rete di centri a cui questi pazienti possano fare riferimento per essere curati al meglio e con successo, garantendo loro una più alta qualità di vita e meno rischi per le gravi malattie, come il diabete e i disturbi cardiovascolari, che li colpiscono nel 90% dei casi.
Gli esperti riuniti nel Congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità e delle malattie metaboliche (SICOB), che si svolgerà ad Abano Terme (PD) dal 18 al 20 aprile, chiedono alle Istituzioni di intervenire quanto prima perchè la chirurgia bariatrica sia considerata un'operazione salvavita, quindi un investimento e non un costo. “È dimostrato, per esempio, che entro 3 anni dall'operazione – spiega Marcello Lucchese, presidente eletto della SICOB, Direttore della chirurgia bariatrica e metabolica del Policlinico di Firenze – l'intervento chirurgico consente al Servizio Sanitario Nazionale di risparmiare grandi quantità di risorse. Ed è stato calcolato per esempio che in una Regione come la Lombardia, potrebbero essere trattati circa 42.000 pazienti: a fronte di un esborso di circa 233 milioni di euro si riscontrerebbe un risparmio pari a quasi 330 milioni di euro. Vogliamo realizzare un network di centri qualificati dotati delle più moderne attrezzature e di personale qualificato dedicato perchè queste persone possano con sicurezza rivolgersi alla struttura più vicina a casa, eliminando il fenomeno della “migrazione sanitarià. Nel 2011 sono stati eseguiti nei centri censiti dalla nostra società scientifica 7214 interventi di chirurgia bariatrica (nel 2008 erano 5974): 4093 al Nord, 1983 al Centro, 880 al Sud e 258 nelle isole. La rete rappresenta un progetto virtuoso di assistenza sanitaria che valorizza le risorse regionali a esclusivo vantaggio del paziente e della comunità scientifica”.